Taranto
comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia di Taranto / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Taranto (ascoltaⓘ; Tarde - AFI: [ˈtardə][5] - in dialetto tarantino) è un comune italiano di 186 593 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia, in Puglia.
Seconda città della regione per popolazione, con l'intera area urbanizzata di circa 340.000 abitanti, situata nel Mare Ionio[6] sull'omonimo golfo, è soprannominata la Città dei due mari[7][8], per la sua peculiare posizione a cavallo di Mar Grande e Mar Piccolo. La città è fisicamente divisa in tre parti: il borgo antico o città vecchia[9] è situato su un'isola, collegata da un'estremità attraverso il ponte di pietra che dà al quartiere industriale e dall'altro estremo dell'isola attraverso il ponte girevole porta al Borgo Umbertino. Nella rada del mar Grande, nei pressi delle Isole Cheradi, antistanti la città, vive e prospera una storica popolazione di delfini e altri cetacei; nel mar Piccolo è praticata da secoli e in larga scala la mitilicoltura, i cui prodotti sono noti a livello mondiale per la loro unicità[10].
Fondata dagli Spartani nell'VIII secolo a.C. col nome di Taras,[11] grazie alla sua posizione strategica al centro dell'omonimo golfo, alla fertilità del suo territorio e al commercio, la città divenne una delle più importanti póleis della Magna Grecia. Diede i natali agli intellettuali Archita, Aristosseno, Livio Andronico, Leonida ed Eraclide di Taranto nonché ad atleti le cui gesta divennero famose in tutto il mondo greco, come Icco e il cosiddetto Atleta di Taranto. Fu l'ultima città magnogreca a cadere in seguito all'espansione romana, non prima di aver ingaggiato con essa un conflitto durato 5 anni, passato alla storia col nome di Guerre Pirriche[12]. Pur sconfitta[13], continuò a esercitare una importante influenza culturale sul resto dell'Italia meridionale e sulla stessa Roma, entrando a far parte dell'immaginario collettivo del tempo come luogo contraddistinto da opulenza e da grandi bellezze naturali, celebrate da Orazio[14], da Virgilio[15] e numerosi altri autori. Nel periodo normanno, divenne capitale del Principato di Taranto[16], che durante i suoi 377 anni di storia arrivò a comprendere la quasi totalità del Salento[17]. Taranto dà il nome alla specie Lycosa tarantula[18], un tempo molto comune nelle campagne locali, cui si devono i termini tarantella e tarantismo, nonché la parola tarantola, usata oggi in senso lato per indicare i ragni della famiglia Theraphosidae.
La Marina Militare Italiana vede nella città una presenza storica, risalente già dalla fine del ‘800[19], svolgendo da sempre un ruolo primario nel tessuto economico e sociale del territorio. A Taranto, infatti, si trovano il Comando Marittimo Sud (MARISUD)[20] ed il Comando Flottiglia Sommergibili (MARICOSOM), assieme a numerosi formativi quali la Scuola sottufficiali Marina Militare (MARISCUOLA)[21], la Scuola sommergibili[22], il Centro di Addestramento Aeronavale (MARICENTADD)[23]; oltre a numerosi enti logistici ad essa collegati. La città è, d'altro canto, sede dell'Arsenale marittimo della Marina Militare (MARINARSEN)[24][25], che ospita la Mostra Storica Arsenale (Mo.S.A.).
Inoltre, Taranto ospita uno tra i più importanti musei archeologici d'Italia; il Museo archeologico nazionale MArTA[26], notevole centro museale, dove è esposta una delle più grandi collezioni di manufatti dell'epoca della Magna Grecia[27]. Centro industriale di rilevanza nazionale assieme al suo porto, dagli anni '60 sede dell'acciaieria di Taranto (ex Ilva), uno tra i maggiori complessi industriali d'Europa per la produzione dell'acciaio, e della Raffineria ENI[28], è però in declino, tanto da essere riconosciuta nel 2012 come "area di crisi industriale complessa"[29].