Terremoto di Verona del 1117
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Il terremoto di Verona del 1117 è il più forte evento sismico avvenuto nell'area padana di cui si abbia notizia,[2] talmente violento da causare vastissimi danni non solo a Verona e nei territori limitrofi, ma anche in diversi altri centri dell'Italia settentrionale, sia veneti, che emiliani, che lombardi. Nonostante il terremoto si sia verificato in un'area all'epoca caratterizzata da zone paludose, foreste e solo sporadici nuclei abitati, si dispone di un gran numero di informazioni storiografiche sull'evento, registrato negli Annales della fitta rete di monasteri benedettini e in molti altri documenti di varia natura ed epigrafi.[2]
Terremoto di Verona del 1117 | |
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Chiesa di Santo Stefano a Verona. L'edificio subì diversi danni dal terremoto, tra cui il crollo della cupola inquadrata nella fotografia, che venne restaurata dopo l'evento e rinforzata tramite il secondo arco in laterizio che si scorge in alto, addossato a quello più antico in pietra.[1] | |
Data | 3 gennaio 1117 |
Ora | 15:15 (GMT) |
Magnitudo momento | 6,8 |
Epicentro | tra Zevio e Belfiore 45°22′01.2″N 11°10′01.2″E |
Stati colpiti | Italia |
Intensità Mercalli | IX |
Vittime | 30 000 |
Posizione dell'epicentro
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Questo terremoto è il più antico evento sismico del mondo per il quale si sia riusciti a stimare l'epicentro e la magnitudo tramite l'utilizzo di tecniche analitiche rigorose, ovvero con la stessa metodologia utilizzata per analizzare terremoti più recenti; tale risultato è stato ottenuto grazie all'analisi delle molte testimonianze documentali raccolte. Si tratta, quindi, di un evento eccezionale non solo per la distruzione che provocò, ma anche perché il suo studio ha restituito uno spaccato della cultura medievale italiana ed europea, rendendo evidente il livello di pericolosità sismica a cui è soggetta un'ampia porzione della pianura padano-veneta.[3]