Terzo viaggio di James Cook
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Ufficialmente il terzo e ultimo viaggio di James Cook fu giustificato con la necessità di riportare in patria Omai, un giovane dell'isola del Pacifico di Ra'iātea che aveva seguito Cook nel suo secondo viaggio. In realtà l'Ammiragliato utilizzò questo pretesto come copertura per il piano reale che prevedeva di inviare Cook in una spedizione alla scoperta del favoleggiato passaggio a nord-ovest, una rotta commerciale marina che passasse a nord e ad ovest del continente americano. La HMS Resolution, comandata da Cook, e la HMS Discovery, comandata da Charles Clerke, furono preparate per il viaggio che iniziò da Plymouth nel 1776. Le navi viaggiarono verso Città del Capo attraverso Tenerife e quindi fecero rotta verso la Nuova Zelanda.
Terzo viaggio di James Cook | |
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Tipo | navale |
Parte di | esplorazione europea dell'Australia |
Data di partenza | 12 luglio 1776 |
Luogo di partenza | Plymouth |
Tappe principali | Tenerife, Città del Capo, Nuova Zelanda, Isole delle Hawaii e Stretto di Bering |
Data di ritorno | 4 ottobre 1780 |
Luogo di ritorno | Sheerness |
Il percorso dei tre viaggi di Cook. Il primo in rosso, il secondo in verde ed il terzo in blu. La rotta che il suo equipaggio seguì dopo la sua morte è tratteggiata in blu. | |
Equipaggiamento | |
Comandanti | James Cook |
Uomini celebri | James Cook, Charles Clerke, George Vancouver, Molesworth Phillips, William Bayly, Joseph Billings, John Gore, James King e David Nelson |
Mezzi | HMS Resolution e HMS Discovery |
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«I am at last upon the very point of setting out to join the Resolution at the Nore, and proceed on my voyage, the destination of which you have pretty well conjectured. If I am not so fortunate as to make my passage home by the North Pole, I hope at least to determine, whether it is practicable, or not. From what we yet know, the attempt must be hazardous, and must be made with great caution.»
«Sono finalmente sul punto di partire definitivamente per unirmi alla Resolution al Nore, e procedere per il mio viaggio, la destinazione del quale hai abbastanza bene intuito. Se io non sarò così fortunato da trovare il passaggio per casa attraverso il Polo Nord, spero almeno di determinare, se sia possibile o no. Da quello che sappiamo ancora, il tentativo si prannuncia essere pericoloso, e deve essere fatto con molta cautela»
(James Cook, Lettera al Commodoro William Wilson, 22 giugno 1776[1])
Omai fu restituito alla sua terra e le navi salparono nuovamente, scoprendo l'arcipelago hawaiano, prima di raggiungere la costa del Pacifico del Nord America. I due comandanti tracciarono la costa occidentale del continente e passarono attraverso lo stretto di Bering, fino a quando furono fermati dal ghiaccio artico sia a est che a ovest. Le navi ritornarono nel Pacifico e attraccarono brevemente alle Aleutine prima di ritirarsi verso le Hawaii per l'inverno. Quando si avvicinarono all'arcipelago essi furono accolti con un inaspettato caloroso benvenuto che divenne tumultuoso quando finalmente sbarcarono a Kealakekua Bay, nell'Isola di Hawaii durante il Makahiki, una importante festa del raccolto hawaiana collegata al culto del dio polinesiano Lono.
Dopo un certo periodo durante il quale Cook e il suo equipaggio furono solennemente festeggiati, l'atmosfera cambiò e Cook preferì allontanarsi dall'isola per continuare la sua missione di esplorazione. Ben presto subì danni alla sua nave e fu costretto a tornare indietro. Al suo ritorno scoppiò uno scontro con gli isolani che avrebbe provocato la morte di Cook. I resti di Cook furono trafugati dagli hawaiani, ma alcuni furono restituiti per essere sepolti in mare dal suo equipaggio. Il comando della spedizione fu assunto da Clerke che cercò invano di trovare il passaggio prima che anch'egli trovasse la morte in questo viaggio. Sotto il comando di John Gore gli equipaggi ritornarono sommessamente a Londra nel mese di ottobre 1780.