Trattato italo-etiope del 1928
accordo di pace tra Regno d'Italia ed Etiopia / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il trattato italo-etiope del 1928[1], noto anche come Trattato di amicizia e arbitrato italo-etiopico[2], fu un accordo di pace stipulato durante il periodo del colonialismo italiano in Africa, fra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. La Nigiste Negest[3] Zauditù I governava l'Etiopia al tempo di questo trattato. Ma era il Ras[4] trentaseienne Tafari Makonnen che rappresentava il governo dell'Etiopia. Tafari, pur essendo ancora in minoranza, era erede apparente e reggente plenipotenziario.
Trattato italo-etiope del 1928 | |
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Firma | 2 agosto 1928 |
Luogo | Addis Abeba |
Parti | Italia Impero d'Etiopia |
Firmatari | Regno d'Italia e Impero d'Etiopia |
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Entro due mesi, il 7 ottobre 1928, Ras Tafari sarebbe stato proclamato Negus.[5] Poco più di due anni dopo, il 2 novembre 1930, Zauditù morì e Tafari venne proclamato Nəgusä Nägäst[6] Hailé Selassié I.