Trenta tiranni (Historia Augusta)
lista di usurpatori dell'impero romano contenuta nella Historia Augusta / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
La lista dei trenta tiranni (latino: Tyranni Triginta) inclusa nella Historia Augusta raccoglie trentadue uomini, donne e bambini che sarebbero stati usurpatori contro diversi imperatori romani. Questi trenta tiranni si sarebbero ribellati nel periodo seguente la sconfitta di Valeriano a opera dei Sasanidi.[1] L'esistenza di questi trenta usurpatori, il cui numero è stato probabilmente fissato per richiamare i trenta tiranni di Atene, è dubbia, e l'Historia è l'unica fonte per molti di loro[2].
I trenta tiranni sono: Ciriade,[3] Postumo,[4] Postumo iunior,[5] Lolliano,[6] Vittorino,[7] Vittorino iunior,[8] Mario,[9] Ingenuo,[10] Regaliano,[11] Aureolo,[12] Macriano,[13] Macriano iunior,[14] Quieto,[15] Odenato,[16] Erode,[17] Meonio,[18] Ballista,[19] Valente,[20] Valente senior,[21] Pisone,[22] Emiliano,[23] Saturnino,[24] Tetrico,[25] Tetrico iunior,[26] Trebelliano,[27] Erenniano,[28] Timolao,[29] Celso,[30] Zenobia,[31] Vittoria (o Vitruvia),[32] Tito[33] e Censorino.[34] Di questi:
- nove sono storici, e all'incirca contemporanei di Gallieno (260-8), successore di Valeriano;
- uno fu un pretendente al trono all'epoca di Decio (Valente senior);
- due sono dell'epoca di Claudio II il Gotico e Aureliano (268-75);
- due sono di epoca incerta;
- tre probabilmente non furono usurpatori;
- quattro non ebbero mai il potere;
- quattro sono quasi sicuramente inventati (Celso, Saturnino, Trebelliano e Censorino).
Di particolare importanza sono gli usurpatori detti "dei Balcani" (Ingenuo, Regaliano, Aureolo), quelli "d'Oriente e delle Afriche" (Emiliano e i Macriani) e soprattutto quelli dell'Impero delle Gallie (Postumo, Leliano, Mario, Vittorino, Tetrico). In quel tempo infatti, dalla rivolta del generale Postumo (260) fino alla sconfitta di Tetrico per mano dell'imperatore Aureliano presso i Campi Catalaunici (274), la Gallia visse un periodo di relativa indipendenza (Impero delle Gallie). Queste avevano come capitale Augusta Treverorum (l'attuale Treviri, in Germania) e venivano difese e amministrate come vera e propria entità statale autonoma.
Diocleziano pose fine a tale situazione di instabilità nel 284 con una radicale riforma burocratica e amministrativa.