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L'aquila di mare ventrebianco (Icthyophaga leucogaster (J. F. Gmelin, 1788)) è un grande rapace diurno della famiglia degli Accipitridi (Accipitridae). Descritta per la prima volta da Johann Friedrich Gmelin nel 1788, è strettamente imparentata con l'aquila di mare di Sanford delle isole Salomone, tanto che le due vengono considerate una superspecie. Ha un aspetto caratteristico, con testa, petto, copritrici del sotto-ala e coda bianchi. Le parti superiori grigie e le remiganti nere del sopra-ala contrastano fortemente con il bianco delle copritrici. La coda è corta e a forma di cuneo, come quella di tutte le specie della sottofamiglia Haliaeetinae. Come in molti rapaci, la femmina è più grande del maschio e può raggiungere i 90 cm di lunghezza, i 220 cm di apertura alare e i 4,5 kg di peso. Gli esemplari immaturi hanno un piumaggio marrone che viene gradualmente rimpiazzato dal bianco fino all'età di cinque o sei anni. Il richiamo è un forte grido simile a quello di un'oca.
Aquila di mare ventrebianco | |
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In Tasmania | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Ordine | Accipitriformes |
Famiglia | Accipitridae |
Genere | Icthyophaga |
Specie | I. leucogaster |
Nomenclatura binomiale | |
Icthyophaga leucogaster (J. F. Gmelin, 1788) | |
Sinonimi | |
Ichthyaetus blagrus Blyth, 1843) | |
Areale | |
Areale della specie e dell'aquila di mare delle Salomone (quest'ultimo delimitato da un cerchio celeste) |
Presente sulle coste e lungo i principali corsi d'acqua dall'India e dallo Sri Lanka, attraverso il Sud-est asiatico, fino all'Australia, l'aquila di mare ventrebianco si nutre e va a caccia nei pressi dell'acqua; i pesci costituiscono circa metà della dieta. Predatrice opportunista, si nutre di carogne e di un'ampia varietà di animali. Sebbene considerata complessivamente «a rischio minimo» (Least Concern), il numero di esemplari è andato riducendosi in alcune parti del Sud-est asiatico, come la Thailandia, e l'Australia sud-orientale, tanto da essere classificata come «minacciata» (Threatened) nel Victoria e «vulnerabile» (Vulnerable) nell'Australia Meridionale e in Tasmania. La minaccia principale è il disturbo arrecato dall'uomo, sia da parte di attività umane dirette nei pressi dei nidi, che incidono negativamente sul successo riproduttivo, che dalla rimozione di alberi idonei per la nidificazione. L'aquila di mare ventrebianco è venerata dagli indigeni in molte parti dell'Australia ed è oggetto di vari racconti popolari in tutto il suo areale.