Le truppe greche consistevano in Clefti (combattenti irregolari) ma anche in un primo tentativo d'esercito organizzato e in un battaglione di un centinaio di filelleni che rinforzarono le truppe greche (regolari ed irregolari). L'idea era quella di, dopo la sconfitta di Alì Pascià di Tepeleni di fronte alle truppe ottomane, portare soccorso ai Sulioti contro i quali si erano rivoltati e dunque mantenerli il più lontano possibile dal Peloponneso. Tuttavia, Mavrocordato non aveva a disposizione abbastanza truppe. Inoltre, i suoi alleati sul campo di battaglia non erano sicuri.
A causa della inferiorità numerica greca, venne decisa una strategia difensiva. Le truppe vennero disposte sulle alture che circondano il paese di Peta che domina la pianura ad est di Arta. I filelleni, più esperti, vennero collocati nella posizione più esposta. L'uso dell'ordinata tattica militare occidentale diede buoni risultati nelle prime due ore di combattimento resistendo alle cariche disordinate, e suicide, ottomane. La posizione venne poi attaccata da dietro, dando luogo ad una controversia di allora. Il battaglione filelleno cedrà all'ultimo minuto. La sconfitta greca fu totale, Il battaglione filelleno ed il reggimento greco regolare furono massacrati.