Utente:DanielPao/Sandbox
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Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1480 - 1485 – Venezia, 27 agosto 1576) è stato un celebre pittore italiano. Artista innovatore e poliedrico, maestro con Giorgione del colore tonale[1], Tiziano Vecellio è uno dei pochi pittori italiani titolari di una vera e propria azienda, accorto imprenditore della bottega oltre che della sua personale produzione[2], direttamente a contatto con i potenti dell'epoca, suoi maggiori committenti[3]. Il rinnovamento della pittura di cui fu autore, si basò, in alternativa al michelangiolesco «primato del disegno», sull'uso personalissimo del colore[4].
La sua biografia e il suo itinerario creativo trovano importanti fonti documentarie negli scrittori a lui contemporanei: Pietro Aretino (Epistolario[5]), Ludovico Dolce (Dialogo di pittura[6]), Paolo Pino[7], Giorgio Vasari (la seconda edizione delle Vite[8]) riportano molteplici dati e spunti critici che lo riguardano, oltre, naturalmente, alle lettere da lui stesso scritte ai vari committenti, in particolare alla corte spagnola. Nel secolo successivo proseguono le note biografiche e gli studi critici (Anonimo del Tizianello[9], Boschini[10], Ridolfi[11]) che costituiscono un notevole «giacimento» di fonti contemporanee che di rado è dato ritrovare.