Saturnio
verso italico della poesia latina arcaica / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il saturnio (o faunio) (in latino versus saturnius o versus faunius) è un verso della poesia latina arcaica. È considerato essere un verso indigeno laziale o italico, la cui struttura si sviluppò forse nello stesso Latium. Un primo, arcaico influsso dalla metrica greca è comunque possibile.
Le più antiche composizioni letterarie a noi pervenute e composte, per certo, in saturni sono l'Odusìa di Livio Andronico e il Bellum Poenicum di Gneo Nevio. Di entrambe le opere sono conservati unicamente frammenti. Appio Claudio Cieco (censore nel 312 a.C., console nel 307 a.C.) compose delle orazioni in saturni. Nello stesso metro sono gli Scipionum elogia del sepolcro degli Scipioni sulla Via Appia. L'identificazione del metro come saturnius è incerta in altre composizioni.
A partire dagli Annales di Quinto Ennio il saturnio fu sostituito dall'esametro dattilico e divenne obsoleto. L'esametro dattilico era già caratteristico dell'epos nella poesia greca e dopo Ennio lo divenne anche per l'epica latina. Nelle iscrizioni funerarie il saturnio viene sostituito prevalentemente dal senario giambico, ma anche dal distico elegiaco e talvolta dall'esametro.