Waldemar Victorino
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Waldemar Victorino | ||
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![]() | ||
Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 180 cm | |
Peso | 52 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Attaccante | |
Termine carriera | 1987 | |
Carriera | ||
Squadre di club1 | ||
1969-1973 | Cerro | ? (?) |
1974 | Progreso | ? (?) |
1975-1978 | River Plate (M) | 43+ (30+) |
1979-1980 | Nacional | 53 (42) |
1981 | Deportivo Cali | 13 (11) |
1982 | Nacional | ? (?) |
1982-1983 | Cagliari | 10 (0) |
1983-1985 | Newell's Old Boys | 26 (5) |
1985-1986 | Colón (SF) | ? (?) |
1986-1987 | LDU Portoviejo | ? (23+) |
Nazionale | ||
1976-1980 | ![]() | 33 (15) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Statistiche aggiornate al 19 ottobre 2007 |
Waldemar Barreto Victorino (Montevideo, 22 maggio 1952) è un ex calciatore uruguaiano.
Carriera
Soprannominato el Piscador[1], esordisce a 17 anni, nel 1969, nelle file del Cerro, ove si distingue immediatamente per le proprie innate doti di attaccante. Nel 1974 approda al Progreso, seguito l'anno dopo dal River Plate di Montevideo.
Nel 1976 viene convocato per la prima volta nella nazionale uruguaiana: è il 9 giugno e la Celeste viene travolta per 0-3 dall'Argentina, in un match valido per la III edizione della Coppa dell'Atlantico.
Victorino continua comunque a ben figurare in campionato: la classe di questa punta, rapida e micidiale sotto porta, viene in breve notata dal Nacional, che nel 1978 porta Victorino nelle proprie file. Con el Decano il salto di qualità è compiuto. Al termine del campionato 1979 Victorino è, con 19 reti, capocannoniere della stagione.
Ma l'anno d'oro è il 1980: con il Nacional, Victorino vince il titolo nazionale e la Coppa Libertadores, battendo in finale i brasiliani dell'Internacional di Porto Alegre. Dopo che la gara di andata, il 30 luglio in Brasile, si era chiusa 0-0, Victorino decide il match di ritorno: il 6 agosto, al Centenario di Montevideo è proprio lui a siglare al 35' la rete che decide la sfida contro i brasiliani.

Sul finire dell'anno prende avvio in Uruguay la Coppa d'Oro dei Campioni del Mondo, meglio nota come Mundialito, torneo che pone di fronte le squadre fino ad allora vincitrici del mondiale di calcio, indetto per celebrare il cinquantenario del primo campionato del mondo. La Celeste domina il torneo e Victorino ne è il protagonista: el Piscador, che nel frattempo ha annunciato il ritiro dalla nazionale al termine della manifestazione, segna una rete in ambedue le partite del primo turno (vinte entrambe per 2-0, contro Paesi Bassi e Italia) e nella finale contro il Brasile. Qui, il 10 gennaio 1981, Victorino realizza il goal decisivo con cui l'Uruguay batte 2-1 il Brasile e fa suo il Mundialito.
Lasciata la nazionale, non finiscono le soddisfazioni per el Piscador. Poco più di un mese dopo, l'11 febbraio, il Nacional gioca a Tokyo contro il Nottingham Forest per la Coppa Intercontinentale: Victorino si erge nuovamente a protagonista e dopo appena 10 minuti segna la rete con cui el Decano liquida gli inglesi, ricevendone in cambio la nomina come miglior giocatore della sfida[2]. Dopo il biennio trionfale col Nacional, nello stesso 1981 Victorino decide di cambiare aria: va in Colombia, al Deportivo Cali. Ma la parentesi con gli Azucareros è breve e già nel 1982 fa ritorno al Nacional.
Nello stesso anno Victorino giunge in Italia, acquistato dal Cagliari in vista della stagione 1982-1983[1]. Le premesse per un'ottima stagione ci sono tutte: el Piscador ha ben impressionato i dirigenti sardi proprio durante il Mundialito di due anni prima, mentre il ct della nazionale italiana Bearzot saluta l'arrivo di Victorino in Italia come uno dei "colpi" di mercato. Invece la stagione dell'uruguaiano è nettamente al di sotto delle aspettative: nel Cagliari Victorino inizia discretamente in Coppa Italia (7 presenze e 2 gol) ma è disastroso in campionato (10 presenze e zero gol)[1]. El Piscador appare irriconoscibile, tanto che iniziano a circolare voci e leggende metropolitane che sostengono che il giocatore avrebbe dieci anni in più di quanto dichiarato,[3] o che quello giunto in Italia non sia il Victorino autentico, bensì il fratello. Più verosimilmente si parla di problemi di salute, oltre che di una carriera ormai in parabola discendente[1].
Al termine della stagione Victorino lascia la Sardegna e torna in Sudamerica, approdando alla corte degli argentini del Newell's Old Boys[1]. Nel 1985 cambia squadra ma resta in Argentina: è la volta del Colón di Santa Fe, poi el Piscador decide di chiudere cambiando nuovamente paese.
Nella stagione 1986-1987 va in Ecuador, alla Liga Deportiva Universitaria di Portoviejo; quindi decide di concludere la carriera di calciatore. Oggi Victorino lavora come procuratore[1].
Curiosità
Waldemar Victorino avrebbe ispirato la creazione di Ramon Victorino, centravanti dell'Uruguay nel popolarissimo manga Holly e Benji, dopo aver particolarmente colpito l'autore del celebre fumetto durante la Coppa Intercontinentale giocata a Tokyo nel 1981.[3]
Palmarès
Club
Competizioni nazionali
- Nacional: 1980
Competizioni internazionali
- Nacional: 1980
- Nacional: 1980
Nazionale
- 1980
Individuale
- 1979 (19 gol)
- Capocannoniere della Coppa Libertadores: 3
- 1980 (6 gol)
- Migliore calciatore della Coppa Intercontinentale: 1
- 1980
- Capocannoniere del Mundialito: 1
- 1980 (3 gol)
- Capocannoniere del campionato ecuadoriano: 1
- 1987 (23 gol)
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