Assedio di Fort St. Jean
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L'assedio di Fort Saint-Jean venne condotto dal generale statunitense Richard Montgomery al forte Saint-Jean nella provincia britannica del Québec, durante la guerra d'indipendenza americana. L'assedio durò dal 17 settembre al 3 novembre 1775.
Assedio di Fort St. Jean parte della guerra d'indipendenza americana | |||
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Dettaglio di una mappa del 1777, in cui viene evidenziato la vallata del fiume Richelieu | |||
Data | 17 settembre - 3 novembre 1775 | ||
Luogo | L'odierna Saint-Jean-sur-Richelieu, nel Québec 45°19′N 73°16′W45°19′N, 73°16′W | ||
Esito | Vittoria statunitense | ||
Modifiche territoriali | L'Esercito Continentale ottiene il controllo sul territorio del Québec tra il lago Champlain, Montreal e Québec City | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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Effettivi | |||
Perdite | |||
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Dopo diverse false partenze ad inizio settembre, l'Esercito Continentale organizzò un assedio al forte Saint-Jean. Colpiti dalle malattie, dal clima avverso e dai problemi logistici, gli americani posizionarono delle batterie di mortai che furono in grado di penetrare le difese del forte, ma i difensori, che erano ben armati ma privi di viveri e altri rifornimenti, persistettero comunque nella loro difesa, credendo che l'assedio sarebbe stato spezzato dalle forze in arrivo da Montréal del generale Guy Carleton. Il 18 ottobre, il vicino forte Chambly cadde e, il 30 ottobre, un tentativo di salvataggio del generale Carleton venne sventato. Quando questa notizia giunse ai difensori di Saint-Jean, in combinazione con una nuova batteria di cannoni americani, i britannici capitolarono, arrendendosi il 3 novembre.
La caduta del forte Saint-Jean aprì la strada agli americani per Montréal, che si arrese senza combattere il 13 novembre. Il generale Carleton fuggì dalla città e si diresse a Québec City per preparare le difese della città.