Carcharhinus perezi
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Carcharhinus perezi (Poey, 1876), è uno squalo del genere Carcharhinus e della famiglia Carcharhinidae. Viene a volte chiamato erroneamente Carcharhinus perezii[1].
Carcharhinus perezi | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Pisces |
Classe | Elasmobranchii |
Sottoclasse | Neoselachii |
Infraclasse | Selachii |
Superordine | Galeomorphi |
Ordine | Carcharhiniformes |
Famiglia | Carcharhinidae |
Genere | Carcharhinus |
Specie | C. perezi |
Nomenclatura binomiale | |
Carcharhinus perezi Poey, 1876 | |
Sinonimi | |
Carcharhinus perezii (Poey, 1876) | |
Areale | |
Abita le acque tropicali dell'Atlantico occidentale della Florida al Brasile; il luogo dove è più comune è il Mar dei Caraibi, per questo talvolta viene chiamato squalo di barriera dei Caraibi o squalo grigio dei Caraibi.
Dotato di un corpo robusto ed allungato tipico della famiglia, questo squalo è piuttosto difficile da identificare in mezzo agli altri suoi simili, in particolare al Carcharhinus obscurus ed al Carcharhinus falciformis. I suoi caratteri distintivi sono le pinne scure senza particolari macchie, una piccola punta sul retro della seconda pinna dorsale, la forma ed il numero dei denti. Misura sino a 3 metri in lunghezza, che ne fanno uno dei più grandi superpredatori dell'ecosistema della barriera corallina, che si nutre di molte specie di pesci e cefalopodi.
Sono stati osservati in posizione di riposo sul fondale ed all'interno di grotte sottomarine, comportamento particolare per uno squalo molto attivo come questo. Se minacciati, mettono in mostra sintomi di nervosismo, nuotando a zig zag ed allungando le pinne pettorali verso il basso. Come il resto dei Carcharhinidae, sono vivipari, e le femmine partoriscono da 4 a 6 squaletti ogni due anni.
Rappresentano una risorsa importante per la pesca, sia per la carne che per la produzione di cuoio dalla pelle, che per l'olio di fegato, che per la farina di pesce, e in anni recenti hanno generato una nuova forma di ecoturismo. Alle Bahamas ed altrove infatti, delle esche sono utilizzate per attirarli presso dei sommozzatori permettendo loro di osservarli da vicino.
La specie è responsabile di un certo numero, anche se basso, di attacchi contro esseri umani.