Ngô Đình Diệm
politico vietnamita / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Ngô Đình Diệm[1] (Huế, 3 gennaio 1901 – Saigon, 2 novembre 1963) è stato un politico vietnamita. Soprannominato propagandisticamente dal vicepresidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson, "il Churchill dell'Asia sud-orientale"[2], è stato il primo presidente autonominatosi della Repubblica del Vietnam del Sud dal 1955 al 1963.
Ngô Đình Diệm | |
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Presidente della Repubblica del Vietnam | |
Durata mandato | 26 ottobre 1955 – 2 novembre 1963 |
Predecessore | carica creata |
Successore | Dương Văn Minh (come Presidente del Consiglio Militare Rivoluzionario) |
Primo ministro dello Stato del Vietnam | |
Durata mandato | 26 giugno 1954 – 26 ottobre 1955 |
Predecessore | Bửu Lộc |
Successore | Nguyễn Ngọc Thơ (come primo ministro nel 1963) |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Laburista Rivoluzionario Personalista |
Firma |
Nato da una famiglia cattolica di nobili origini, giovanissimo divenne funzionario dell'amministrazione francese, mentre negli anni trenta fu ministro degli Interni dell'imperatore Bảo Đại. Durante la seconda guerra mondiale, per paura di una rappresaglia giapponese, lasciò il paese natio per poi ritornarvi nove anni dopo. Nel 1954, opponendosi alle decisioni della conferenza di Ginevra sull'Indocina (in particolare l'indizione di un referendum in vista dell'unificazione del paese in quanto la sua divisione era ritenuta transitoria), Diệm e i cattolici non ritenevano possibile libere elezioni sotto la pressione del partito comunista[3]. Diêm costituì così un governo filo-statunitense nel Vietnam meridionale, che si reggeva sull'appoggio della minoranza cattolica.
Il 23 ottobre 1955 Diệm depose l'imperatore Bao Dai e proclamò la Repubblica del Vietnam, divenendone il 26 ottobre il primo presidente. In particolare ad appoggiare Diệm era il milione di cattolici fuggiti dal Vietnam del Nord a causa della nascita del governo comunista di Ho Chi Minh[4]. Il regime - datosi nel 1956 una costituzione autoritaria - suscitò la protesta della maggioranza buddhista e operò contro il nascente movimento di guerriglia comunista, organizzato nel Fronte nazionale di liberazione. Diệm venne assassinato nel 1963 insieme al fratello, nel corso di un colpo di Stato preparato con il concorso dei servizi segreti statunitensi e con l'avallo formale del presidente John Fitzgerald Kennedy.
Tuttavia, alcuni studi accademici più recenti, basati su fonti e opinioni incentrate sul Vietnam, presentano Ngo Dinh Diem sotto una luce positiva, come un leader competente con una visione a lungo termine sulla costruzione della nazione e sulla modernizzazione del Vietnam del Sud[5][6]. Secondo questi studiosi, la sua politica economica e sociale sarebbe stata positiva, con la costruzione di nuove scuole pubbliche e una rapida crescita economica nel Vietnam del Sud[7].