162173 Ryugu
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162173 Ryugu è un asteroide Near-Earth. Scoperto nel 1999[8], presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 1,1910134 au e da un'eccentricità di 0,1910464, inclinata di 5,86589° rispetto all'eclittica.
Ryugu (162173 Ryugu) | |
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Ryugu fotografato dalla sonda Hayabusa 2. | |
Stella madre | Sole |
Scoperta | 10 maggio 1999 |
Scopritore | LINEAR |
Classificazione | NEA, asteroide Apollo, PHA[1] |
Classe spettrale | Cb[2] |
Designazioni alternative | 1999 JU3 |
Parametri orbitali | |
(all'epoca JD 2459600,5 21 gennaio 2022[3]) | |
Semiasse maggiore | 178173068 km 1,1910134 au |
Perielio | 144133748 km 0,9634746 au |
Afelio | 212279378 km 1,419 au |
Periodo orbitale | 473,88 giorni (1,3 anni) |
Inclinazione sull'eclittica | 5,86589° |
Eccentricità | 0,1910464 |
Longitudine del nodo ascendente | 251,30562° |
Argom. del perielio | 211,61217° |
Anomalia media | 289,01098° |
Par. Tisserand (TJ) | 5,303[1] (calcolato) |
Ultimo perielio | 4 gennaio 2021 |
Prossimo perielio | 12 agosto 2023 |
MOID da Terra | 0,000281235 au[1] 0,00194608 au[4] |
Satelliti | no |
Dati fisici | |
Dimensioni | 1004 × 876 m[5] |
Diametro medio | 896 m[1] |
Massa | |
Densità media | 1,19±0,02 g/cm³[5] |
Acceleraz. di gravità in superficie | 1,4×10−4 m/s²[6] |
Velocità di fuga | 33,4 cm/s[7] |
Periodo di rotazione | 7,63262±0,00002 h[1] |
Inclinazione assiale | 171,64°±0,03°[5] |
Albedo | 0,045±0,002[1] |
Dati osservativi | |
Magnitudine ass. | 19,38[1][3] |
Le sue caratteristiche orbitali lo qualificano come asteroide Apollo ed è un oggetto potenzialmente pericoloso.[1] È stato raggiunto dalla missione Hayabusa 2 dell'Agenzia spaziale giapponese (JAXA), che ha eseguite osservazioni ravvicinate dell'asteroide per 18 mesi. La sonda ha inoltre recuperato 5,424±0,217 g di campioni, che ha riportato sulla Terra, completando la sua missione principale, il 5 dicembre 2020.[9][10]
La forma di Ryugu ricorda quella di una trottola, che ha raggio equatoriale di 502±2 m e raggio polare di 438±2 m. La massa è stata stimata in 4,50×1011 kg, mentre la densità media è risultata essere pari a 1,19±0,02 g/cm³.[5] Ryugu non si presenta come un monolito, ma come un agglomerato di detriti. Questa struttura interna si sarebbe originata come conseguenza di un impatto tra asteroidi che avrebbe condotto alla distruzione di uno o entrambi gli oggetti coinvolti. I frammenti prodotti si sarebbero riaggregati in parte andando a formare Ryugu.[5][11] L'asteroide completa una rotazione attorno al proprio asse in 7,63262±0,00002 h, in verso retrogrado.[1]
Ryugu esegue incontri particolarmente stretti con il nostro pianeta, presentando una minima distanza all'intersezione dell'orbita (MOID) con la Terra pari a 0,000281235 unità astronomiche (42 072,2 km),[1] prossima alla distanza dell'orbita geostazionaria. Il passaggio più stretto nell'immediato futuro avverrà il 5 dicembre 2076, quando l'asteroide transiterà a 0,00862 unità astronomiche (1 290 000 km) dalla Luna e a 0,01044 unità astronomiche (1 562 000 km) dalla Terra.[12]
La scelta del nome è avvenuta nel 2015, quando Ryugu era stato già selezionato come obiettivo della missione esplorativa giapponese ed è tratto da un racconto mitologico della cultura giapponese: la storia di Urashima Tarō. Nella leggenda, Ryūgū-jō è il palazzo mitico sul fondo del mare da cui il protagonista ritorna con un cofanetto di tesori, così come la sonda avrebbe riportato sulla Terra i campioni prelevati dall'asteroide.[13]