7Q5
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7Q5 è un frammento di un rotolo di papiro rinvenuto in una grotta di Qumran, in Cisgiordania («7Q5» sta per «grotta 7, Qumran, frammento 5»), e facente parte dei «manoscritti del Mar Morto», prodotti da una comunità religiosa ebraica residente nelle vicinanze. Il frammento 7Q5 misura circa 39 × 27 mm e presenta su di un unico lato un testo in lingua greca, di cui sono visibili una decina di lettere, non tutte chiaramente identificabili, disposte su quattro righe; l'analisi paleografica data questo frammento tra il 50 a.C. e il 50 d.C. Lo stato frammentario del testo non ne permette un'identificazione certa; i curatori della sua pubblicazione hanno suggerito che possa essere una genealogia.
La celebrità di questo frammento è legata all'ipotesi formulata nel 1972 dal papirologo gesuita spagnolo José O'Callaghan e riproposta negli anni ottanta dallo studioso tedesco Carsten Peter Thiede, secondo cui il testo tràdito da 7Q5 corrisponda al Vangelo secondo Marco (6,52-53[1]), cosa che farebbe di 7Q5 il più antico manoscritto dei vangeli conservatosi, e la prova di una composizione estremamente precoce del vangelo marciano;[2] tale ipotesi è però quasi universalmente rigettata dagli studiosi contemporanei.[3]