Alleanza tra Mongoli e Crociati
tentativi di creare un'alleanza tra l'Impero mongolo e i crociati europei / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Tra la metà del XIII secolo e l'inizio del XIV vennero effettuati molti tentativi per formare un'alleanza tra Mongoli e Crociati. Le trattative cominciarono attorno all'epoca della Settima crociata.[1]
Gli storici hanno rilevato che, con il senno di poi, un'alleanza tra Mongoli e Ifranj (cristiani di cultura latina) apparve una scelta logica.[1][2][3]
I Mongoli erano vicini al cristianesimo poiché molti di essi erano nestoriani.
I cristiani di rito latino erano aperti all'idea di aiuto proveniente dall'Oriente poiché i luoghi in cui era nato il cristianesimo erano stati occupati dai musulmani. Per motivi diversi, quindi i Mamelucchi d'Egitto erano un nemico comune per Mongoli e Ifranj. Ci furono numerosi scambi di lettere, regali ed emissari tra Mongoli ed Europei, così come offerte di varie forme di cooperazione.[1]
Tuttavia, nonostante i molti tentativi, non fu mai stabilita una duratura collaborazione militare.
Gli storici moderni, inoltre, si chiedono se tale alleanza avrebbe potuto spostare l'equilibrio di potere nella regione e/o se sarebbe stata una scelta saggia da parte degli occidentali. [4] Tradizionalmente i Mongoli tendevano a considerare gli altri popoli come sottomessi oppure come nemici, con poco spazio nel mezzo per qualcosa come un alleato.[5]
La cosa più vicina ad una vera e propria cooperazione degli Ifranj alle azioni militari de Mongoli fu il rapporto di sottomissione ai signori mongoli del crociato Principato d'Antiochia.[6][7][8][9][10] Tra gli altri stati cristiani vassalli vi erano la Georgia e la Cilicia armena.[11] Una volta sottomessi, questi paesi erano tenuti a fornire forze militari che combattessero sotto la bandiera mongola e queste forze spesso mostrarono grande entusiasmo nell'attaccare obiettivi musulmani.[12]
Nel 1260 ci fu il momento di maggior successo della collaborazione tra Mongoli e cristiani, quando la maggior parte della Siria musulmana fu brevemente conquistata grazie agli sforzi congiunti di Mongoli e cristiani d'Armenia e d'Antiochia.[13]
Tuttavia, nello stesso anno vi furono altri cristiani, gli Ifranj di San Giovanni d'Acri, che entrarono in uno stato di tregua passiva con l'altra parte, i Mamelucchi egiziani.
Questa inusuale neutralità da parte dei Crociati permise ai musulmani egiziani di muovere verso nord attraverso la Palestina per ottenere, nel 1260, un grande successo contro i mongoli nella battaglia di Ayn Jalut che fu uno storico punto di svolta.
I Mongoli invasero di nuovo la Siria diverse volte tra il 1281 e il 1312, a volte tentando operazioni congiunte[14] con i cristiani latini. Notevoli difficoltà logistiche però ostacolarono l'azione congiunta: i rinforzi giusero a mesi di distanza, pregiudicando il soddisfacente coordinamento delle azioni sul terreno.
In definitiva, i tentativi di alleanza diedero scarsi frutti e si conclusero con la vittoria dei Mamelucchi egiziani, l'espulsione, completata nel 1303, sia dei Crociati sia dei Mongoli dalla Palestina e con un trattato di pace tra Mongoli e Mamelucchi: il Trattato di Aleppo del 1323.