Allucinogeno
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Allucinogeni (dal verbo lat. alucinàri, allucinàri: ingannarsi, derivante dalla radice gr. alùo, alùsso: vaneggiare, esser fuori di sé, o dal lat. lux: luce) è un termine-ombrello che racchiude vari gruppi eterogenei di sostanze capaci di modificare per alcune ore le percezioni, i pensieri e le sensazioni[1] in modo più o meno netto in base alla sostanza e al dosaggio.
È considerata allucinogena una sostanza (naturale o di sintesi) che, agendo sui recettori del sistema nervoso centrale (SNC), provoca delle modifiche psico-sensoriali nelle percezioni, principalmente a carico della sfera visiva, tattile e uditiva, nei processi del pensiero, nella sfera emotiva, nello stato di coscienza, nella connessione con gli altri e con l'ambiente naturale.[2] La durata e l'intensità è variabile a seconda del tipo, della quantità e della modalità d'assunzione della sostanza, oltre che da fattori esterni come set e setting.[3] Non tutti gli allucinogeni, specie non ad alti dosaggi, procurano delle vere e proprie allucinazioni.[4]
I criteri stabiliti da Hollister (1968) per stabilire se una sostanza è allucinogena sono:[5]
- rispetto agli altri effetti, le alterazioni del pensiero, della percezione e dell'umore devono essere predominanti;
- l'impatto sulla memoria o sulla capacità intellettiva deve essere minimo;
- stupore, narcosi od eccessiva stimolazione non devono costituire effetti intrinseci;
- gli effetti collaterali sul sistema nervoso autonomo devono essere minimi;
- non deve verificarsi il fenomeno della dipendenza.
A differenza di altre sostanze psicoattive, come oppiacei e stimolanti, questi farmaci non si limitano ad eccitare o sedare lo stato mentale, inducono invece esperienze che sono qualitativamente diverse da quelle della coscienza ordinaria. Queste esperienze sono spesso paragonate a stati di coscienza non-ordinari, come la trance,[6] la meditazione,[7] i sogni,[8] l'estasi e la deprivazione sensoriale.
Si considerano allucinogeni vari gruppi eterogenei di sostanze presenti in natura o create sinteticamente capaci di modificare per alcune ore le percezioni, i pensieri, le sensazioni in modo più o meno netto in base alla sostanza, al dosaggio e ad altri fattori. Possono indurre cospicui cambiamenti nello stato di coscienza, dello scorrere del tempo, del sé, dell'ambiente circostante, esperienze mistiche,[9] spirituali,[10] di espansione della coscienza (effetto enteogeno)[11] e di amplificazione emotiva (effetto empatogeno).[12] Queste esperienze possiedono tratti comuni ad altri stati di coscienza quali la trance,[6] la meditazione,[7] il sogno,[13] l'estasi[14] e la deprivazione sensoriale.
Sotto il termine-ombrello di allucinogeni generalmente vengono racchiusi gli psichedelici veri e propri come l'LSD, la mescalina, la DMT la psilocibina o la 2C-B[15], i composti dissociativi come la ketamina, l'ibogaina la PCP, il gas esilarante e il destrometorfan, ed i composti delirogeni come lo stramonio comune, l'atropa belladonna o il hyoscyamus niger dove la dose ricreativa efficace non è molto distante dalla dose mortale, essendo generalmente altamente tossici.