Alì Pascià di Tepeleni
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Ali Pascià Tepeleni (in albanese Ali Pashë Tepelena; in turco Tepedelenli Ali Paşa; in arumeno Ali Pãshelu), anche noto come Ali Pascià di Giannina o il Leone di Giannina (Tepeleni, 1744 o forse 1750[1] – Giannina, 5 febbraio 1822[2]) è stato un politico e militare albanese, noto ai più come uno dei personaggi secondari citati nel romanzo Il conte di Montecristo.
Ali Pascià Tepelena | |
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Pascià di Giannina | |
In carica | 1788-1822 |
Nascita | Tepeleni, 1744 o forse 1750[1] |
Morte | Giannina, 5 febbraio 1822[2] |
Sepoltura | Giannina |
Padre | Veli Bey di Tepeleni |
Consorte | Vasiliqia Kostaxi (ultima moglie) |
Figli | Ahmed Mukthar Pascià Veli Pascià Salih Pascià (tutti e tre i figli maschi vennero giustiziati dai turchi, fallendo nel tentativo di organizzare una dinastia vera e propria[3][4]) |
Originariamente un capo-guerra di briganti cristiani e musulmani albanesi in lotta contro il potere ottomano, venne poi inquadrato nei ranghi degli alti ufficiali al servizio della Sublime porta sino a divenire pascià (governatore) dell'eyalet di Giannina. Grazie alle proprie abilità politico-militari ed all'alleanze che aveva allacciato con gli Europei (fond. Francia e Impero britannico), riuscì a dirigere le prime rivolte popolari albanesi per l'indipendenza e a farsi signore di un regno semi-indipendente in Epiro o Ciamuria (1820-1822), fra le attuali Grecia ed Albania. Entrato in aperto conflitto con il sultano ottomano Mahmud II, venne da questi fatto eliminare insieme ai figli prima che potesse strutturare un qualsiasi concreto progetto dinastico[3][4].