Andrej Grigor'evič Kravčenko
generale sovietico / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Andrej Grigor'evič Kravčenko (in russo Андре́й Григо́рьевич Кра́вченко?, in ucraino Андрій Григорович Кравченко?, Andrij Hryhorovyč Kravčenko; Sulymivka, 30 novembre 1899 – Mosca, 18 ottobre 1963) è stato un generale sovietico, attivo durante tutta la guerra sul Fronte orientale della seconda guerra mondiale. In servizio sempre con le truppe corazzate dell'Armata Rossa, Andrej Kravčenko si distinse, alla testa di una delle nuove brigate corazzate organizzate dai sovietici dopo i disastri dell'Operazione Barbarossa, durante la battaglia di Mosca. Nell'estate 1942, dopo aver partecipato alle difficili battaglie contro i panzer tedeschi durante l'operazione Blu, prese il comando del 4º Corpo carri che avrebbe guidato per quasi due anni ad una serie di vittorie.
Andrej Grigor'evič Kravčenko | |
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Deputato del Soviet delle Nazionalità del Soviet Supremo dell'URSS | |
Legislatura | II |
Circoscrizione | Circoscrizione speciale |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Comunista dell'Unione Sovietica |
Il generale Kravčenko giocò un ruolo importantissimo durante l'operazione Urano (dove i suoi carri armati furono i primi a congiungersi con le altre forze sovietiche, chiudendo la sacca di Stalingrado), alla battaglia di Kursk, alla battaglia di Kiev (la sua formazione corazzata entrò per prima nella capitale ucraina). Nell'inverno 1944 passò al comando della 6ª Armata corazzata della Guardia, prendendo parte con un ruolo decisivo alla lunga e aspra campagna nei Balcani ed in Ungheria, coronata, dopo la dura battaglia di Budapest, dall'entrata vittoriosa a Vienna alla fine della seconda guerra mondiale in Europa.
Il generale trasferì infine la sua armata corazzata in Estremo Oriente dove prese parte alla rapida e vittoriosa campagna in Manciuria contro il Giappone dell'agosto 1945. Per il suo continuo e proficuo periodo di comando durante tutta la guerra Kravčenko ricevette per due volte la prestigiosa decorazione di Eroe dell'Unione Sovietica[1].