Aneddoto dei frantoi di Talete
racconto aneddotico riferito da Aristotele nella sua opera "La Politica" (libro I, sezione 11), riguardo alla saggezza del filosofo Talete Milesio e il suo schema finanziario / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'aneddoto dei frantoi di Talete è un celebre racconto che la tradizione riferisce alla vita del filosofo milesio, primo dei Sette saggi.
A riportare l'episodio è Aristotele, nella sua Politica[1]. Al centro dell'aneddoto sta il rilievo e l'utilità della pratica filosofica e la sua presunta inadeguatezza ai bisogni della vita quotidiana. Si tratta di temi in parte correlati a un altro celebre episodio, dai risvolti comici, riguardante anch'esso la vita del filosofo presocratico, tramandatoci da Platone: la caduta nel pozzo di Talete intento all'osservazione astronomica e della conseguente irrisione da parte di un'arguta servetta trace.
Entrambi gli accadimenti, infatti, vertono sulla considerazione nella quale è tenuto il filosofo e in generale il sapiente, percepito come lontano dalle cose terrene e incapace di agire in maniera adeguata alle esigenze della vita, secondo l'archetipo, già allora vivo, e poi divenuto un paradigma universale, del «professore distratto».[2]