Anedonia
mancanza patologica di piacere / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Per anedonia (parola greca composta dal prefisso negativo an e hēdonē, "piacere") si intende l'incapacità, totale o parziale, di provare soddisfazione, appagamento e piacere per le consuete attività piacevoli, quali il cibo, il sesso e le relazioni interpersonali.[1] Il termine medico è stato coniato nel 1896 da Théodule-Armand Ribot, psicologo francese che definì l'anedonia come l'incapacità patologica di percepire piacere in ogni sua forma.[2]
Anedonia | |
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Specialità | psichiatria, psicoterapia e psicologia clinica |
Eziologia | Psichiatrica |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
MeSH | D059445 |
“Anedonia” può essere utilizzato quale sinonimo di disinteresse verso il dormire, rilassarsi e vivere: è quindi chiaro come questa situazione porti grande malessere e disagio in chi ne soffre.
Più in particolare, l'anedonia è definita “sociale” quando il disinteresse è mirato alle sole relazioni interpersonali, mentre è “fisica” quando il cibo, il sesso e le emozioni non procurano alcun piacere al soggetto. La definizione si affina in “anedonia sessuale” per indicare l'incapacità di godere nel mero atto sessuale, una sorta di anorgasmia.
L'anedonia potrebbe essere indice di schizofrenia, malattia di Parkinson, depressione maggiore, disturbo bipolare, disturbi di personalità (ad esempio nel disturbo schizoide), disturbo da uso di sostanze, autismo, o può essere anche l'effetto collaterale di alcuni psicofarmaci, come ad esempio antidepressivi e antipsicotici, e in alcuni casi l'anedonia indotta da questi farmaci può persistere anche dopo la sospensione del farmaco, e può essere irreversibile.