Campo di concentramento di Avezzano
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Il campo di concentramento di Avezzano fu allestito dal governo Salandra nell'omonima città abruzzese durante il 1916 nel corso della prima guerra mondiale, pochi mesi dopo il terremoto della Marsica del 1915, che la distrusse quasi completamente decimando la popolazione. Il campo di prigionia fu riservato a circa 15 000 prigionieri dell'esercito austro-ungarico, principalmente di nazionalità ceca, slovacca, polacca, tedesca e ungherese; i rumeni, che verso la fine del conflitto furono radunati nella Legione Romena d'Italia, ebbero una guarnigione e un campo di addestramento ad Avezzano[1]. Dismesso per buona parte nel 1920, un settore venne riutilizzato nella seconda guerra mondiale dal Regio Esercito Italiano e successivamente dalla Germania nazista per recludere i prigionieri di guerra indiani, inglesi, neozelandesi e pakistani[2].
Campo di concentramento di Avezzano | |
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Veduta del campo di prigionia durante la prima guerra mondiale | |
Ubicazione | |
Stato | Regno d'Italia |
Stato attuale | Italia |
Regione | Abruzzo |
Città | Avezzano |
Coordinate | 42°02′53.6″N 13°25′12.9″E42°02′53.6″N, 13°25′12.9″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Campo di prigionia |
Inizio costruzione | 1916 |
Demolizione | 1945 |
Sito web | PG091 il campo di concentramento di Avezzano |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Regno d'Italia |
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