Censimento di Quirinio
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Il censimento di Quirinio fu disposto dal governatore romano Publio Sulpicio Quirinio nelle province di Siria e Giudea nel 6 d.C.[1], quando i possedimenti di Erode Archelao passarono sotto diretta amministrazione romana.
Nel Vangelo secondo Luca (2,1-2[2]) viene nominato un "primo censimento" di Quirinio realizzato "su tutta la terra" dietro ordine dell'imperatore Augusto, in occasione del quale avvenne la nascita di Gesù a Betlemme, al tempo di re Erode (morto probabilmente nel 4 a.C.).
La maggior parte degli storici, laici e cristiani[3], ritiene che l'autore del Vangelo secondo Luca abbia erroneamente retrodatato il censimento del 6 d.C., o spostato la nascita a tale epoca, forse con l'intento di collocare la nascita di Gesù a Betlemme anziché a Nazaret (luogo di residenza di Giuseppe e Maria)[4], mentre una minoranza di studiosi sostiene la possibilità di un censimento in due fasi a distanza di anni l'una dall'altra[5][6].
Alcuni storici cristiani, per armonizzare il censimento di Quirinio attestato da fonti storiche con la narrazione evangelica, sostengono la promulgazione di due censimenti: uno nell'8 a.C, testimoniato dalle stesse res gestae di Augusto, in occasione del quale avvenne la nascita di Gesù; e uno nel 6 d.C. (testimoniato da Giuseppe Flavio). [7]
Diverse fonti del resto riferiscono proprio intorno a quegli anni la promulgazione e l'esecuzione di più censimenti e non si deve nemmeno tralasciare il fatto che all'epoca tra promulgazione ed esecuzione effettiva potesse passare diverso tempo. In generale va rilevato come gli autori del mondo antico, e Luca tra questi, lavoravano spesso senza poter consultare archivi o registri ufficiali: questa limitazione creava inevitabilmente ampi margini di incertezza per gli studiosi moderni[8].
Alcuni storici, tra cui anche studiosi cristiani[9], ritengono che Luca abbia confuso l'unico censimento storicamente effettuato in quei periodi, quello del 6 d.C., anticipandolo alla nascita di Gesù, durante il regno di Erode il Grande. Ad esempio, la Bibbia di Gerusalemme[10] - nel sottolineare, in merito al censimento, come "la cronologia della nascita di Gesù fornita da Luca non si concilia con quella di Matteo" - rileva come Luca anche negli Atti (At5,37[11]) sottolinei la concomitanza del censimento da lui citato nel Vangelo con la prima rivolta, da esso provocata, di Giuda il Galileo, proprio nel 6 d.C.; anche il "Nuovo Grande Commentario Biblico"[12] fa riferimento al censimento rilevando che "Luca, come dimostra anche in At 5,37, non aveva ricordi chiari circa questo censimento" e Raymond Brown[13] sottolinea, inoltre, che tale narrazione è riportata solo da Luca ed è "basata su confusi ricordi dei censimenti romani" e "dubbia su quasi ogni punto, nonostante gli elaborati tentativi degli studiosi per difendere l'accuratezza lucana".
Per alcuni autori, al di là della questione della data l'avvenimento è da interpretare in chiave teologica: il censimento riguarda tutto l'impero, così anche la nascita di Gesù, che non riguarda solo gli ebrei, ma tutti i popoli dell'impero[14].