Ceramica corinzia
stile regionale della ceramica greca / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La ceramica corinzia definisce per convenzione una classe di oggetti ceramici prodotti a Corinto a partire dal 625 a.C., cioè a partire dalla fine della ceramica protocorinzia, nei confronti della quale mantiene una certa continuità qualitativa dal punto di vista tecnico. La cronologia relativa usata per la descrizione della ceramica corinzia è in gran parte quella stabilita negli anni trenta del XX secolo da Humfry Payne, mentre la cronologia assoluta è discussa e basata prevalentemente su elementi stilistici. Si tratta di una produzione per lo più anonima che ebbe vasta diffusione commerciale ed entro la quale con difficoltà è stato possibile distinguere stili e botteghe[1]; rarissimi ed eccezionali sono i vasi firmati (il nome di Timonidas è tra i più noti). La decorazione caratterizzata da ripetizione ed evoluzione di schemi prefissati distingue questa classe ceramica rispetto ad altre, ma la rende particolarmente uniforme. La larga esportazione in tutto il Mediterraneo della ceramica corinzia, in gran parte pixides, ariballoi e alabastra, forme alle quali si aggiunge un gran numero di kotylai, subì un brusco declino alla metà del VI secolo a.C., alcuni esemplari continueranno ad essere esportati ancora nel V secolo a.C. finché il commercio si limiterà alle anfore da trasporto.