Ceramica protoattica
stile regionale della ceramica greca / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La ceramica protoattica è una classe di vasi attici la cui produzione è compresa tra il 700 e il 610 a.C. circa, tra lo stile geometrico e le figure nere attiche. Se lo stile geometrico si era distinto per un forte senso dell'ordine, le generazioni successive, attive durante il periodo orientalizzante, mostrano la stessa tendenza alla sperimentazione che pervade l'intero mondo greco del VII secolo a.C. e una decisa continuità nella predisposizione attica verso la narrazione e il "fare grande".[1] Compaiono, prevalentemente importati da Corinto, gli animali reali e fantastici di origine orientale, ma la generale tendenza sperimentale del VII secolo a.C. viene applicata in Attica a grandi anfore funerarie, ereditate dal periodo geometrico, che sfuggono alla pura decorazione vascolare. Si trovano in modo del tutto nuovo sui vasi protoattici i miti di Ulisse, di Perseo, di Menelao, l'uccisione di Egisto, Chirone e Achille, la lotta di Ercole e Nesso e di Bellerofonte con la Chimera. L'epoca orientalizzante è per Atene un periodo di relativa chiusura e provincialità, raramente sono state trovate testimonianze protoattiche al di fuori dall'Attica o dell'isola di Egina; la produzione del periodo risponde alle richieste del fabbisogno locale restando lontana da esigenze esterne dovute ad una grande richiesta da parte del mercato, come sarebbe accaduto a Corinto.[2]