Colocasia esculenta
specie di pianta della famiglia Araceae / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Colocasia esculenta (L.) Schott, comunemente conosciuta con il nome di origine polinesiana taro, è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Aracee originaria dell'Asia centro-meridionale.[2]
Taro | |
---|---|
Colocasia esculenta | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Alismatales |
Famiglia | Araceae |
Sottofamiglia | Aroideae |
Tribù | Colocasieae |
Genere | Colocasia |
Specie | C. esculenta |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Arales |
Famiglia | Araceae |
Genere | Colocasia |
Specie | C. esculenta |
Nomenclatura binomiale | |
Colocasia esculenta (L.) Schott | |
Sinonimi | |
Alocasia dussii | |
Ha tuberi simili alla patata ed è comunemente coltivata per ricavare, dai suoi rizomi, farina e amido. Per una resa ottimale, sono necessari 1.500 – 2.000 mm di pioggia e una temperatura media giornaliera superiore a 21 °C. Il taro può essere coltivato in suoli marginali che non sono favorevoli ad altre importanti colture alimentari, come il riso. Ad esempio, arriva a produrre nei suoli idromorfi o salini (alcune cultivar sono tolleranti alla salinità). Il taro è coltivato principalmente in seccagno come coltura di sussistenza in orti familiari con metodi di produzione arcaici, ma esistono anche piantagioni meccanizzate dalla semina alla raccolta, con adeguato uso di agrochimici. La semina può essere effettuata durante tutto l'anno. Il periodo di maturazione varia a seconda della cultivar e va dai 6 ai 18 mesi. Il rendimento medio su base mondiale è di 7,1 t/ha; nell'ultimo quarto di secolo, la produzione mondiale è aumentata del 74%. Il taro occupa un posto significativo in Africa, in Asia e in Oceania, con una produzione mondiale di 75 milioni di tonnellate su 8,4 milioni di ettari. Poiché, di solito, vengono consumati sia i cormi che le foglie, il taro fornisce proteine, vitamine e minerali tanto necessari, oltre all'energia dei carboidrati. Le sue potenzialità risiedono nella introduzione di cultivar resistenti alle avversità e più performanti e di pratiche e tecniche che ne incrementino la produttività e la riduzione delle perdite post-raccolta, mentre lo sviluppo della meccanizzazione è suscettibile di ridurre i costi di produzione e incoraggiare la produzione su larga scala.