Il colpo di Stato lituano del 1926 (in lituano 1926-ųjų perversmas) fu un colpo di Stato militare avvenuto in Lituania che portò alla sostituzione dell'esecutivo eletto democraticamente con un governo autoritario conservatore guidato da Antanas Smetona. Il golpe ebbe luogo il 17 dicembre 1926 e fu in gran parte organizzato dall'esercito: il ruolo di Smetona resta oggetto di dibattito storiografico. A seguito dell'avvenimento, si suggellò la presenza all'esecutivo dell'Unione nazionalista lituana, la formazione politica più conservatrice dell'epoca.[1] Prima del 1926, il partito di recente fondazione non aveva ottenuto risultati di una certa risonanza. Nell'anno del golpe, i suoi membri erano circa 2.000 e avevano ottenuto solo tre seggi alle elezioni parlamentari.[2] Il partito dei Democratici Cristiani, che vantava il maggiore numero di deputati nominati al Seimas (parlamento) all'epoca, appoggiò più o meno tacitamente con i militari e conferì legittimità costituzionale al colpo di Stato, ma non accettò di ricoprire alcuna carica nel nuovo esecutivo e si ritirò nel maggio 1927. Dopo che l'esercito passò il potere al governo civile, esso cessò di svolgere un ruolo diretto nella vita politica.
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