Cratere di Chicxulub
Cratere da impatto nel Golfo del Messico / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il cratere di Chicxulub è un antico cratere da impatto sepolto sotto la penisola dello Yucatán, con il suo centro localizzato approssimativamente vicino al paese di Chicxulub Puerto, nel Messico. Le ricerche suggeriscono che questa struttura d'impatto possa essere datata a circa 65,95 milioni di anni fa[2], al confine tra il Cretaceo ed il Paleogene.
Cratere di Chicxulub | |
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La topografia radar rivela l'ampiezza di 180 chilometri dell'anello del cratere[1] | |
Stati | Messico |
Il diametro del meteorite, secondo le stime più accreditate, sarebbe stato tra i 17 e i 23 km (paragonabile per dimensioni a Fobos, satellite di Marte) e l'energia liberata nell'impatto è stimata, approssimativamente, tra i 1023-24 joule[3][4], equivalenti ad un intervallo tra 100.000.000 e 2.390.000.000 megatoni. In confronto, il più potente ordigno termonucleare mai fatto detonare, la RDS-220, più comunemente nota come Bomba Zar, aveva una potenza di "soli" 50 megatoni[5], quindi tra 2.000.000 e 47.800.000 volte meno potente. Altre stime propongono, più approssimativamente, un diametro tra 10 e 81 km e un'energia cinetica tra 1024-25 joule (tra i miliardi di megatoni e le decine di miliardi)[6], con qualche ordine di grandezza in più rispetto al consenso scientifico.
L'impatto provocò uno tsunami gigante che si propagò in cerchi concentrici in ogni direzione, colpendo specialmente l'isola caraibica di Cuba. L'emissione di polvere e particelle provocò cambiamenti climatici simili all'inverno nucleare e la superficie della Terra fu totalmente coperta da una nube di polvere per molti anni[7]. Questo scenario è in armonia con l'ipotesi avanzata dal fisico Luis Álvarez e da suo figlio Walter, geologo, per spiegare l'estinzione dei dinosauri. Gli Alvarez ipotizzarono che l'estinzione dei dinosauri, contemporanea allo strato geologico noto come limite K-T, sarebbe stata causata dall'impatto di un meteorite. Questa teoria è attualmente accettata ampiamente dalla comunità scientifica.
La prova principale a favore di questa teoria è la presenza di un sottile strato di iridio presente in questo confine geologico, dato che l'iridio è un metallo molto raro nella crosta terrestre, ma abbondante nei meteoriti[8].