Critiche alla religione
critiche / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Critiche alla religione?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
L'esposizione e affermazione di critiche alla religione comprende la critica delle credenze, delle superstizioni, delle verità, dei dogmi e delle pratiche religiose, comprese le sue implicazioni politico-sociali[2].
Le prime registrazioni storiche di critiche rivolte alla religione in Occidente risalgono almeno al V secolo a.C. nell'antica Grecia con il filosofo Diagora di Milo (465–410 a.C.), sofista esponente dell'ateismo dichiarato. Nell'antica Roma uno dei massimi esempi di critica alla religione fu l'epicureo Lucrezio nel suo De Rerum Natura (I secolo a.C.).
La critica della religione è complicata dal fatto che esistono più definizioni e concetti di religione in diverse culture e lingue. Con l'esistenza di diverse categorie di religione come il monoteismo, il politeismo, il panteismo, le religioni non-teistiche e diverse religioni specifiche come il cristianesimo, l'ebraismo, l'islam, il taoismo, il buddhismo e molte altre, non è sempre chiaro verso chi o cosa la critica sia rivolta o in che misura sia applicabile ad altre religioni.
Ogni religione che promuove i propri dogmi come verità assolute, necessarie ed immutabili, necessariamente considera falsi i dogmi delle altre religioni quando essi sono incompatibili con i propri[3]. I critici della religione generalmente considerano spesso la religione come un istituto oramai obsoleto, inconsistente dal punto di vista teorico, dannoso per l'individuo, dannoso per le società e l'umanità, un ostacolo al progresso della scienza, fonte di atti o costumi incompatibili con il moderno spirito morale dei tempi, ed infine nella sua qualità di strumento politico di controllo sociale.