Crocuta crocuta
specie di animali della famiglia Hyaenidae / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La iena macchiata (Crocuta crocuta, Erxleben, 1777), nota anche come iena maculata, è una iena nativa dell'Africa subsahariana. È classificata dall'IUCN tra le specie a rischio minimo (LC), dato che ha un vastissimo areale e una popolazione stimata tra i 27 000 e i 47 000 esemplari. Nonostante ciò, la specie è in declino nelle zone non protette a causa del bracconaggio e della distruzione del suo habitat.[1]
Iena macchiata | |
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Iena macchiata nel Madikwe Game Reserve in Sudafrica | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Sottordine | Feliformia |
Famiglia | Hyaenidae |
Genere | Crocuta Kaup, 1828 |
Specie | C. crocuta |
Nomenclatura binomiale | |
Crocuta crocuta (Erxleben, 1777) | |
Areale | |
Distribuzione geografica |
È la specie di iena vivente dalle dimensioni maggiori. Si distingue dalle altre specie per i tratti vagamente orsini,[2] orecchie arrotondate,[3] criniera poco fitta, pelo macchiato,[3] dentatura a doppio scopo[4] e la presenza di uno pseudo-pene nella femmina.[5] È l'unica specie rimasta del genere Crocuta che durante il Pleistocene contava alcune forme che vivevano in Eurasia, sebbene lo stato tassonomico di tali popolazioni (tra cui le iene delle caverne occidentali ed orientali) sia tuttora dibattuto: certi studiosi le considerano sottospecie di iena macchiata e altri specie a sé stanti.
La iena macchiata è il membro dell'ordine Carnivora più sociale, avendo i gruppi più numerosi e i comportamenti sociali più complessi.[6] La sua organizzazione sociale mostra più somiglianze con quella dei primati cercopitecidi (babbuini e macachi) che degli altri carnivori nel numero di membri, struttura gerarchica e frequenza di incontri sia tra parenti sia tra gli esemplari non imparentati.[7] Il sistema sociale della iena macchiata però è più competitivo che cooperativo: l'accesso al cibo, l'opportunità d'accoppiarsi e il tempo dopo il quale i maschi lasciano il gruppo dipendono dall'abilità di dominare gli altri. Le femmine curano solo i propri cuccioli, e i maschi non mostrano alcun interesse paterno. La società è matriarcale: le femmine sono più grosse dei maschi e li dominano.[8]
È l'animale carnivoro di taglia grossa più comune dell'Africa. La sua prevalente attività di cacciatrice deriva sia dall'adattabilità sia dall'opportunismo, nonostante ciò, si nutre anche di carogne, essendo capace di digerire pelle, ossa e altro. In termini funzionali, è il carnivoro che trae il maggior nutrimento possibile da una carcassa.[9] Ha grande flessibilità nei comportamenti venatori e alimentari in confronto ad altri carnivori africani;[10] caccia sia da sola che in gruppo. Durante la caccia le iene macchiate s'infiltrano nelle mandrie allo scopo di selezionare un individuo da attaccare, dopodiché lo inseguono per lunghe distanze, alla velocità fino a 60 km/h.[6]
La specie ha una reputazione negativa sia nella cultura occidentale sia nel folklore africano. Nella prima viene considerata come una bestia brutta e codarda, nel secondo è vista come una creatura avara, golosa e stupida, ma allo stesso tempo possente e pericolosa. La percezione occidentale della iena trae origine per lo più dalle scritture di Aristotele e Plinio il Vecchio, benché essi non la raffigurassero in termini necessariamente moralistici. Giudizi esplicitamente negativi furono espressi nel Fisiologo, dove venne raffigurata come un'ermafrodita tombarola.[11] Il ramo dell'IUCN dedicato alla preservazione delle iene identifica questi pregiudizi come dannosi alla sopravvivenza della specie.[11][12]