Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
opera scientifica composta da Galileo Galilei / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo è un celebre trattato di Galileo Galilei, scritto sotto forma dialogica negli anni tra il 1624 e il 1630, durante il suo soggiorno presso Villa Sagredo nella Riviera del Brenta, e pubblicato nel 1632, con il frontespizio inciso da Stefano della Bella[1]
Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, il tolemaico e il copernicano | |
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Frontespizio della prima edizione del Dialogo di Galileo Galilei | |
Autore | Galileo Galilei |
1ª ed. originale | 1632 |
Genere | trattato |
Sottogenere | scientifico |
Lingua originale | italiano |
Personaggi | Salviati, Simplicio, Sagredo |
«Questo modo di filosofare tende alla sovversion di tutta la filosofia naturale, ed al disordinare e mettere in conquasso il cielo e la Terra e tutto l'universo.»
(Simplicio nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, Giornata prima)
L'opera è strutturata come un dialogo verbale fra tre personaggi: Simplicio (che riprende il nome dell'antico filosofo del VI secolo Simplicio di Cilicia), Giovanni Sagredo e Filippo Salviati. Il testo ebbe da subito un enorme successo, ma la Chiesa, che dapprima ne aveva concesso l'imprimatur, mutò radicalmente la sua posizione, inserendolo nell'Indice dei libri proibiti nel 1633.
Il Dialogo si presenta, nonostante la lettera nicodemica iniziale, come una confutazione del sistema tolemaico-aristotelico a favore di un sistema copernicano, benché le teorie moderne rivelino l'inesattezza della dimostrazione galileiana sulle maree.[2]
Si pone[3] però come un importante scritto filosofico all'interno di quella che sarà l'imminente rivoluzione scientifica, conciliando linguaggio e semplicità divulgative[4]. Il nuovo metodo scientifico (o appunto metodo galileiano) si muoverà da questa sua pubblicazione, in particolar modo verrà esplicata la teoria della conoscenza di Galileo. Oltre che un trattato scientifico-astronomico infatti si presenta come una grande opera filosofica.