Giovanni Pipino da Barletta
Nobile italiano e dignitario di corte del Regno di Napoli / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Giovanni Pipino da Barletta (... – Napoli, 30 agosto 1316) è stato un notaio e condottiero italiano.[1] Chiamato anche Giovanni Pipino I, oppure semplicemente Giovanni Pipino ((LA) Iohannes Pipinus), è spesso confuso con il nipote suo omonimo Giovanni Pipino di Altamura (?-1357). Erroneamente definito in molte biografie come un "notaio" dell'epoca (professione che esercitò solo nella prima giovinezza) o addirittura "architetto" (per via delle numerose sue committenze in ambito architettonico), la sua reale professione andrebbe ricercata nelle figure di "maestro razionale" (cioè un contabile e addetto alla riscossione fiscale) e in seguito anche di addetto alle finanze dell'intero Regno di Napoli.[2] È noto soprattutto per aver condotto l'assedio e l'annientamento della colonia saracena di Lucera (1300). Diede inoltre inizio alla cosiddetta "casata dei Pipino", la quale dopo pochi decenni decadde e si estinse.[3]