L'Incidente di Kyūjō (in giapponese: 宮城事件, Kyūjō Jiken) fu un tentativo fallito di colpo di Stato militare, avvenuto nell'Impero del Giappone nella notte tra il 14 e il 15 agosto 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, con lo scopo di impedire la resa contro gli Alleati[1].
Fatti in breve Incidente di Kyūjō parte della seconda guerra mondiale, Data ...
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Il tentato golpe fu portato avanti dall'Ufficio di Stato Maggiore del Ministero della Guerra del Giappone e da molti membri della Guardia Imperiale, guidati dal maggiore Kenji Hatanaka, con l'obiettivo di entrare in possesso e distruggere la registrazione della dichiarazione di resa dell'imperatore Hirohito, realizzata la mattina del 14 agosto. Gli ufficiali uccisero il tenente generale Takeshi Mori della Prima Divisione delle Guardie Imperiali e tentarono di contraffare un ordine che permettesse loro di occupare il Palazzo Imperiale di Tokyo (Kyūjō) e di mettere l'imperatore Hirohito agli arresti domiciliari. Non riuscirono tuttavia a convincere l'esercito del Distretto Orientale e l'alto comando dell'Esercito Imperiale Giapponese a procedere con l'azione. Constatata l'impossibilità di procedere, i leader golpisti hanno eseguito un suicidio rituale[2]. Di conseguenza, il comunicato dell'intenzione di una resa giapponese continuò come previsto[1].