Ingegneria naturalistica
disciplina tecnico-scientifica / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'ingegneria naturalistica è una disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, come materiale da costruzione, della componente vegetale viva (piante o parti di esse) in abbinamento con inerti non cementizi quali il pietrame, la terra, il legname, l'acciaio, nonché in unione con stuoie in fibre vegetali o sintetiche, principalmente per interventi di sistemazione idrogeologica legati alla consolidazione del terreno nelle zone soggette ad erosione. L’utilizzo di materiali vivi con svariate funzioni è una usanza abbastanza antica[1], ma un forte impulso allo sviluppo dell’ingegneria naturalistica si è avuto a partire dagli anni novanta circa nel tentativo di rispondere alla necessità di coniugare contemporaneamente la messa in di sicurezza delle zone a rischio idrogeologico con la salvaguardia dell’ambiente minimizzando gli impatti ambientali delle opere di difesa del suolo.[1][2] Si tratta di una scienza trasversale che, per le molteplici possibilità applicative, richiede da parte del tecnico operante una preparazione di base afferente a più discipline scientifiche, che si integrano a seconda della complessità del contesto di intervento (topografia, geologia, pedologia, litologia, idrologia, ecologia, botanica, biologia, etologia, ingegneria idraulica, geotecnica e civile, selvicoltura e climatologia).[1][2]