Jeanine Áñez
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Jeanine Áñez Chávez (San Joaquín, 13 giugno 1967) è un'avvocatessa, politica e conduttrice televisiva boliviana, presidente ad interim della Bolivia dopo le dimissioni e l'esilio del suo predecessore Evo Morales e fino all'entrata in carica del nuovo presidente Luis Arce l'8 novembre 2020[1].
Jeanine Áñez | |
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66º Presidente della Bolivia ad interim | |
Durata mandato | 12 novembre 2019 – 8 novembre 2020 |
Predecessore | Evo Morales |
Successore | Luis Arce |
Senatrice per il dipartimento di Beni | |
Durata mandato | 22 gennaio 2010 – 12 novembre 2019 |
Circoscrizione | Beni |
Membro dell'Assemblea costituente | |
Durata mandato | 6 giugno 2006 – 6 giugno 2008 |
Dati generali | |
Partito politico | Movimento Democratico Sociale |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Firma |
È in stato d'arresto dal 13 marzo 2021 a seguito delle indagini sul suo coinvolgimento nella forzatura costituzionale che l'ha portata ad assumere il ruolo di presidente ad interim, nonché nella violenta repressione dei manifestanti anti-governativi durante il suo mandato,[2] in cui persero la vita complessivamente almeno 36 persone.[3] Jeanine Áñez è accusata di essere fra i responsabili dei massacri di Senkata e Sacaba.[2][4]
L'incarcerazione di Áñez nel penitenziario femminile di Miraflores ha causato un netto calo della sua salute fisica e mentale, denunciata come violenta dalla sua famiglia. Il 10 giugno 2022, dopo quasi quindici mesi di custodia cautelare, il tribunale di prima condanna di La Paz ha dichiarato Áñez colpevole di violazione di doveri e risoluzioni contrarie alla Costituzione, condannandola a dieci anni di reclusione.[5]
Il 28 giugno 2022, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha offerto al governo della Bolivia la possibilità di garantire ad Áñez asilo politico in Brasile ma il governo boliviano ha rifiutato.[6][7]