John Brown Gordon
militare statunitense / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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John Brown Gordon (Contea di Upson, 6 febbraio 1832 – Miami, 9 gennaio 1904) è stato un militare e politico statunitense. Pur provenendo da studi e pratica di legge e quindi privo di specifica preparazione militare, divenne all'inizio della guerra di secessione ufficiale nell'Esercito degli Stati Confederati, dimostrandosi su molti campi di battaglia del fronte virginiano comandante brillante, valoroso, dalla forte personalità ed anche dotato di chiara intelligenza tattico-strategica.[1]
John Brown Gordon | |
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Il maggior generale degli Stati Confederati d'America John Brown Gordon | |
Nascita | Contea di Upson, 6 febbraio 1832 |
Morte | Miami, 9 gennaio 1904 |
Dati militari | |
Paese servito | |
Forza armata | Esercito confederato |
Anni di servizio | 1861–65 Confederazione |
Grado | maggior generale, facente funzione di tenente generale |
Ferite | ferita agli occhi alla battaglia di Malvern Hill cinque ferite alle gambe e alle braccia alla battaglia di Antietam |
Guerre | Guerra civile americana |
Battaglie | prima battaglia di Bull Run Campagna Peninsulare Battaglie dei Sette Giorni Battaglia di Antietam Battaglia di Chancellorsville Battaglia di Gettysburg Battaglia di Wilderness Battaglia di Spotsylvania Battaglia di Cedar Creek Battaglia di Fort Stedman Battaglia di Appomattox |
Comandante di | 6º reggimento Alabama Brigata della Georgia I Divisione, II Corpo d'armata della Armata della Virginia Settentrionale II Corpo d'armata dell'Armata della Virginia Settentrionale |
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Alla fine della guerra civile, dopo aver guidato negli anni precedenti dalla prima linea con grande coraggio i suoi uomini dell'Alabama e della Georgia in quasi tutte le grandi battaglie in Virginia, rimanendo ferito numerose volte, assunse il comando, con il grado di maggior generale ma facente funzione di tenente generale, dell'intero II Corpo d'armata dell'Armata Confederata della Virginia Settentrionale, e guidò con notevole abilità le ultime disperate controffensive sudiste nella Valle di Shenandoah, sul fronte di Petersburg ed a Appomattox, dove condusse l'ultimo tentativo di rompere l'accerchiamento prima della resa del 9 aprile 1865.[2]
Particolarmente stimato dallo stesso generale Robert Edward Lee, di cui divenne uno dei consiglieri più ascoltati, viene considerato dalla storiografia americana uno degli ufficiali più capaci dal punto di vista tattico e strategico e maggiormente dotati di personalità e attitudine al comando, rivelatesi nel campo confederato durante il conflitto.[3]
Fu membro della Massoneria[4] e, sostenuto dal Ku Klux Klan, nel dopoguerra divenne anche governatore della Georgia.