Legalismo
teologia cristiana / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il legalismo o nomismo, nella teologia cristiana, è usualmente un termine peggiorativo che si riferisce ad un eccesso di enfasi sulla disciplina di condotta o su idee giuridiche, e di solito implica una denuncia di errato rigore, di presunzione, di superficialità, di abbandono della carità, e di ignoranza della grazia divina o del dare più importanza alla lettera della legge mosaica invece che allo spirito della legge, cioè il rispetto e l'amore tra gli esseri umani. Si accusano di legalismo quelle opinioni per cui l'obbedienza, parziale o integrale, alla legge, e non la fede nella grazia di Dio, sia il principio preminente di redenzione.
Il legalismo è l'esatto opposto dell'antinomismo, un concetto teologico cristiano secondo il quale i cristiani invece non devono seguire precetti morali o la legge mosaica, poiché, in quanto seguaci di Gesù, essi sono salvi per grazia divina (vedi Sola gratia)[1].