Lingua picena meridionale
lingua italica parlata nel I millennio a.C. nell'area abitata dall'antico popolo italico dei Piceni / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Lingua picena meridionale?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
La lingua picena meridionale[2], o semplicemente lingua picena[3], era parlata nel I millennio a.C. nell'area abitata dall'antico popolo italico dei Piceni, corrispondente agli odierni territori delle Marche e dell'Abruzzo settentrionale. È una lingua italica osco-umbra, appartenente al gruppo dei dialetti sabellici[4].
Piceno meridionale o Piceno † | |
---|---|
Parlato in | versante adriatico centro-settentrionale |
Periodo | dal I millennio a.C. |
Locutori | |
Classifica | estinta |
Altre informazioni | |
Scrittura | alfabeto greco adattato[1] |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Lingue italiche Lingue osco-umbre Dialetti sabellici Piceno |
Codici di classificazione | |
ISO 639-3 | spx (EN)
|
Glottolog | sout2618 (EN)
|
Luoghi di ritrovamento delle iscrizioni picene | |
È attestata da iscrizioni ritrovate nell'area che comprende a nord la provincia di Pesaro[5], a sud da quella dell'Aquila, ad ovest quella di Rieti e ad est la costa adriatica[6].
La lingua picena meridionale è detta anche Sudpiceno[7], Protosabellico[8] o Medio-adriatico[9][10].
Le espressioni "Piceno meridionale" e "Sudpiceno" erano nate per distinguere questa lingua da quella "picena settentrionale" o di Novilara, di natura oscura e di cui è dubbio l'effettivo uso nel territorio piceno settentrionale. Il ritrovamento di un'iscrizione in Sudpiceno nel pesarese, nel 2016, ha reso obsolete queste definizioni[11]. Non esiste alcuna correlazione tra le due lingue.
La datazione delle ventisette iscrizioni picene ne ha individuato la diffusione in un periodo compreso fra la fine del VII secolo a.C. e l'inizio del III secolo a.C. L'alfabeto piceno, decifrato solo negli anni ottanta del Novecento, comprende in particolare l'uso di sette vocali (trascritte a, e, í, i, o, ú, u)[12]. Nel corso del periodo che va dal III al I secolo a.C. la lingua picena cessò gradualmente di essere usata, come testimonia il fatto che alle iscrizioni che usano l'alfabeto piceno succedono documenti scritti in alfabeto latino, sia pure in un dialetto detto sabellico[13][14].