Necropoli di Tarquinia
insieme delle necropoli situate a Tarquinia / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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A Tarquinia, un elemento di eccezionale interesse archeologico è costituito dalle vaste necropoli, in particolare la necropoli dei Monterozzi, che racchiudono un gran numero di tombe a tumulo con camere scavate nella roccia, nelle quali è conservata una straordinaria serie di affreschi, che rappresentano il più cospicuo nucleo pittorico a noi giunto di arte etrusca e al tempo stesso il più ampio documento di tutta la pittura antica prima dell'età imperiale romana. Le camere funerarie, modellate sugli interni delle abitazioni, presentano le pareti decorate a fresco su un leggero strato di intonaco, con scene di carattere magico-religioso raffiguranti banchetti funebri, danzatori, suonatori di aulós, giocoleria, paesaggi, in cui è impresso un movimento animato e armonioso, ritratto con colori intensi e vivaci. Dopo il V secolo a.C. figure di demoni e divinità si affiancano agli episodi di commiato, nell'accentuarsi del mostruoso e del patetico.
Necropoli di Tarquinia | |
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La necropoli di Tarquinia | |
Civiltà | Etrusca |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Tarquinia |
Dimensioni | |
Superficie | 55 000 m² |
Amministrazione | |
Patrimonio | Necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia |
Ente | Soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria meridionale |
Responsabile | Rita Cosentino |
Visitabile | Sì |
Sito web | www.cerveteri.beniculturali.it/index.php?it%2F163%2Fcerveteri |
Mappa di localizzazione | |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (i) (iii) (iv) |
Pericolo | Nessuna indicazione |
Riconosciuto dal | 2004 |
Scheda UNESCO | (EN) Etruscan Necropolises of Cerveteri and Tarquinia (FR) Scheda |
Tra i sepolcri più interessanti si annoverano le tombe che vengono denominate del Guerriero, della Caccia e della Pesca, delle leonesse, degli Auguri, dei Giocolieri, dei Leopardi, dei Festoni, del Barone, dell'Orco e degli Scudi. Parte degli affreschi, staccati da alcune tombe allo scopo di preservarli (tomba delle Bighe, del Triclinio, del Letto Funebre e della Nave), sono custoditi nel Museo nazionale Tarquiniense; altri sono visibili direttamente sulla parete su cui furono realizzati, restituendoci la conoscenza della scomparsa pittura greca, cui sono legati da vincoli di affinità e dipendenza.
Di minor livello artistico appare la scultura in pietra, presente in rilievi su lastre o nella figura del defunto giacente sul sarcofago; notevole tra gli altri il sarcofago calcareo della tomba dei Partunu, opera di pregevole fattura, databile a età ellenistica; tra le decorazioni fittili, un frammento ad alto rilievo, proveniente dal frontone dell'Ara della Regina, è conservato nel Museo nazionale tarquiniense, ove è raccolta tra l'altro un'importante serie di reperti ceramici, bronzi laminati, rilievi e terrecotte provenienti dalla zona, databili dal periodo geometrico al tardo-etrusco.
Il sito archeologico dal 1995 è un sito di importanza comunitaria.[1] Le necropoli fanno parte del gruppo di necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia, dichiarato patrimonio dell'umanità UNESCO dal 2004.[2]