Odio di sé
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Con la locuzione odio di sé (anche noto come odio verso sé stessi oppure auto-odio) ci si riferisce a un sentimento di profonda avversione od odio verso sé stessi, nonché a uno stato di rabbia o addirittura pregiudizio nei confronti di sé stessi e del proprio carattere.[1]
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Il termine "odio di sé" è usato con scarsa frequenza da psicologi e psichiatri, che di solito descrivono gli individui affetti da tale sentimento come "persone con scarsa autostima".[2] L'odio di sé, il senso di colpa e la vergogna sono fattori caratteristici di diversi disturbi mentali, particolarmente quelli che comportano un proprio difetto percepito (ad esempio dismorfofobia o il narcisismo cosiddetto "nascosto"). L'odio di sé è anche sintomo di molti disturbi della personalità (fra cui il disturbo borderline di personalità[3]) e di depressione.
Il termine è a volta utilizzato per l'avversione od odio per un determinato gruppo, famiglia, classe sociale, nazionalità o stereotipo al quale un individuo appartiene o è appartenuto in passato. Il cosiddetto "auto-odio etnico" è l'estrema antipatia per il proprio gruppo etnico di appartenenza, esemplificato dal controverso fenomeno dell'ebreo che odia sé stesso. Tale manifestazione di odio di sé può essere associata ad aspetti dell'autofobia.