Omicidio di Giorgiana Masi
studentessa italiana / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'omicidio di Giorgiana Masi, una studentessa italiana il cui vero nome era Giorgina Masi, fu commesso a Roma il 12 maggio 1977, durante una manifestazione politica.[1] Quel giorno, insieme al fidanzato Gianfranco Papini, la ragazza si trovava nel centro storico, dove erano scoppiati violenti scontri tra dimostranti e forze dell'ordine in seguito a una manifestazione pacifica (ma non autorizzata) del Partito Radicale, a cui si erano uniti membri della sinistra extraparlamentare.
Alle ore 19:55 i due erano in piazza Giuseppe Gioachino Belli, quando un proiettile calibro 22 colpì Giorgiana all'addome;[2] subito soccorsa, fu trasportata in ospedale, dove ne fu constatato il decesso.[3][4][5]
Le ipotesi accreditate, seppur mai verificate, rimasero due: il «fuoco amico», secondo il ministro dell'interno Francesco Cossiga, che ricondusse la responsabilità a frange di Autonomia Operaia; oppure le forze dell'ordine in borghese, che fecero fuoco con una pistola non d'ordinanza, mai individuata, secondo quanto sostenuto dall'avvocato di parte civile, dalla sinistra e i radicali.[6]
In ricordo dell'accaduto, tutti gli anni, il 12 maggio, si tiene a Roma, in piazza Sonnino (che si trova a ridosso del luogo dell’omicidio), una commemorazione della vittima.[7] La vicenda è stata presa a simbolo di molte lotte giovanili contro quelle che erano reputate ingiustizie delle forze dell'ordine e della politica, ed è ancora oggetto di forte polemica.[8][9]