Paperino e il ventino fatale
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Paperino e il ventino fatale (Donald Duck - A Christmas for Shacktown), pubblicata su Four Color n. 367 del gennaio/febbraio 1952 (esordio italiano sul Topolino n.37 dello stesso anno), è una storia a fumetti scritta e disegnata da Carl Barks[1].
Paperino e il ventino fatale | |
---|---|
fumetto | |
Titolo orig. | Donald Duck - A Christmas for Shacktown |
Lingua orig. | inglese |
Paese | Stati Uniti |
Autore | Carl Barks |
Testi | Carl Barks |
Disegni | Carl Barks |
Editore | The Walt Disney Company |
1ª edizione | gennaio/febbraio 1952 |
Editore it. | Arnoldo Mondadori Editore, The Walt Disney Company Italia |
1ª edizione it. | 1952 |
Genere | commedia |
Seguito da | La prima invenzione di Archimede |
Nota in Italia anche con il titolo di Zio Paperone e il trenino della felicità, è una delle più celebri storie del Maestro dell'Oregon, prodotta in quegli anni cinquanta che sono il periodo d'oro dell'Uomo dei Paperi. La storia è stata inclusa nella raccolta intitolata "Vita e dollari di Paperon de' Paperoni" pubblicata come Oscar Mondadori n.170 del 1968 (il primo dei cosiddetti Oscar cartoon).
Pur non basandosi su una trama avventurosa in un posto esotico o alla ricerca di un misterioso tesoro, la storia presenta una vasta coralità di personaggi (in effetti mancano solo i "cattivi" e Archimede Pitagorico).
La stessa vicenda ruota attorno a due cardini fondamentali: da un lato la raccolta di beneficenza per i poveri della città, dall'altra i problemi di spazio del Deposito delle monete, ormai straripante ben oltre la sua naturale capienza. Proprio quest'ultimo problema sarà portato alle estreme conseguenze dal ventino del titolo italiano, che in originale era, in realtà, il classico "decino".
Nella storia emergono molti dei tratti tipici del carattere di Paperone, dal lamentarsi spesso di situazioni disperate al mangiare a sbafo dal nipote, fino al suo leggendario fiuto per i soldi.