Patrimonia
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I Patrimonia furono l'insieme dei beni immobili (tra cui i latifondi) di proprietà della Chiesa cattolica in Italia. Essi furono amministrati dalla Chiesa di Roma come proprietà privata, quindi non vanno confusi con il potere temporale della Santa Sede come soggetto di diritto internazionale.
Formatisi dopo l'Editto di Costantino (313), essi si accrebbero nei secoli seguenti, soprattutto per donazioni[1]. Particolarmente estesi e redditizi furono i possedimenti della Chiesa in Sicilia.
In conseguenza di importanti avvenimenti, quali l'invasione della Sicilia da parte degli Arabi e la pressione dei Longobardi sui confini settentrionali dell'Esarcato d'Italia, nel corso dell'VIII secolo la Chiesa concentrò i propri possedimenti terrieri nell'Agro Romano (cioè nella campagna intorno all'Urbe), congiungendoli con i latifondi del ravennate e del Ducato di Spoleto (comprendente all'epoca l'Umbria e le Marche).