Piano Nisko
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Il Piano Nisko fu un'operazione prevista nel 1939 per deportare gli ebrei presenti nel distretto di Lublino nel Governatorato Generale poi cancellato all'inizio del 1940: Hitler ebbe l'idea in accordo con l'ideologo nazista Alfred Rosenberg e il Reichsführer-SS Heinrich Himmler, con la partecipazione dell'SS-Obersturmbannführer Adolf Eichmann ("l'architetto dell'Olocausto"), così come di Heinrich Müller della Gestapo, Hans Frank e Arthur Seyss-Inquart dell'amministrazione del Governatorato Generale.
L'idea dell'espulsione e del reinsediamento degli ebrei d'Europa[1] in un angolo remoto del territorio del Governatorato Generale, al confine con le città di Lublino e Nisko, fu ideata da Adolf Hitler e sviluppata dalle SS. Il piano fu dettagliato nel settembre 1939, dopo l'invasione della Polonia, e attuato tra l'ottobre 1939 e l'aprile 1940, in contrasto con simili piani nazisti come il Piano Madagascar o altri piani di ricollocazione ebraici inizialmente elaborati prima dell'attacco alla Polonia, all'inizio della seconda guerra mondiale.[2][3][4] Presentava delle somiglianze con le riserve degli indiani d'America.[5]
Il Gruppenführer Odilo Globocnik, ex Gauleiter di Vienna nominato capo delle SS e della polizia del nuovo distretto di Lublino, fu incaricato della riserva: durante la prima attuazione del piano, i nazisti istituirono un sistema di ghetti per i civili ebrei da utilizzare per il lavoro forzato all'interno dello sforzo bellico tedesco. I primi campi di lavoro forzato furono istituiti per il progetto Burggraben, inteso a fortificare la linea di demarcazione nazista-sovietica e a rifornire le unità SS presenti a Lublino da Lipowa.[3][6]
In totale, circa 95000 ebrei furono deportati nella riserva di Lublino.[7] Il campo principale dell'intero complesso fu inizialmente allestito a Bełżec, prima della costruzione dei campi di sterminio. Nel marzo 1942 divenne il primo campo di sterminio nazista dell'operazione Reinhard, con camere a gas permanenti realizzate da Christian Wirth in finte docce.[8] Anche se i campi di Burggraben furono temporaneamente chiusi alla fine del 1940, molti di essi furono riattivati nel 1941. Due ulteriori campi di sterminio furono successivamente allestiti nel distretto di Lublino, a Sobibor e Majdanek. Il campo di Lipowa divenne un sottocampo di quest'ultimo nel 1943.
Il Piano Nisko fu abbandonato per ragioni pragmatiche; tuttavia, gli Zwangsarbeitslagers, ossia i "campi di lavoro forzato", già istituiti per la DAW divennero la base industriale di altri progetti delle SS come la Ostindustrie. Alcuni di loro funzionarono fino all'Aktion Erntefest, altri oltre i massacri.[9]