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comune di Aosta necrologi / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Gli Challant furono una famiglia nobiliare valdostana, apparsa nel XII secolo e che godette di un grande potere durante il Medioevo e il Rinascimento, periodo durante il quale hanno governato gran parte della Valle d'Aosta per conto dei Savoia. Nel corso della storia i membri della famiglia Challant hanno dato origine a diversi rami cadetti (Challant-Aymaville, Challant-Châtillon, Challant-Cly, Challant-Ussel e Saint Marcel, Challant-Fenis, Challant-Varey in Francia) e hanno occupato in Valle d'Aosta diverse cariche di rilievo sia temporali che spirituali. Si considera generalmente capostipite della famiglia Bosone I, citato in un documento del 1100 come Visconte di Aosta, titolo riservato all'amministratore della Contea di Aosta per conto dei Savoia. Il nome Challant viene però usato per la prima volta da Bosone II, nipote di Bosone I, dopo avere ricevuto dai Savoia il castello di Villa e la Signoria di Challant, nell'odierna Val d'Ayas. La famiglia si estinse nel 1802 con la morte a soli 7 anni di Giulio Giacinto, ultimo Conte di Challant, e nel 1837 di Teresa, ultima donna della famiglia. |
Il castello di Verrès è uno dei più famosi manieri medievali valdostani. Costruito come fortezza militare da Ibleto di Challant nel XIV secolo, fu uno dei primi esempi di castello monoblocco, costituito cioè da un unico edificio a differenza dei manieri più antichi formati da una serie di corpi di fabbrica racchiusi da una cinta muraria. Si erge su un promontorio roccioso che domina l'abitato di Verrès e la strada della Val d'Ayas, dalla parte opposta della Dora Baltea rispetto al castello di Issogne, ed esternamente appare come un austero cubo di trenta metri di lato, praticamente privo di elementi decorativi. |
La Valle d'Aosta (in francese Vallée d'Aoste, in arpitano Vâl d'Aoutha) è una regione a statuto speciale dell'Italia nord-occidentale, con capoluogo Aosta. La Valle d'Aosta fa parte dell'Euroregione Alpi-Mediterraneo. Confina a nord con la Svizzera (Canton Vallese), a ovest con la Francia (dipartimenti dell'Alta Savoia e della Savoia nella regione Rodano-Alpi), a sud e ad est col Piemonte (Città metropolitana di Torino, Provincia di Biella, Provincia di Vercelli). Risulta essere la regione più piccola d'Italia (3.260 km²) e anche quella meno popolata (125.979 abitanti). |
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Il Teatro romano di Aosta è un antico e imponente teatro edificato in epoca romana. Gli scavi archeologici, che si incontrano subito dopo aver oltrepassato la Porta Praetoria mostrano come la città potesse disporre di una area piuttosto ampia destinata ai pubblici spettacoli, infatti il Teatro e l’Anfiteatro, posti paraticamente in asse, occupavano tre isolati attigui alla cinta muraria, vicini alla principale arteria cittadina, il Decumanus Maximus e in prossimità della monumentale Porta Praetoria. |
Il Forte di Bard ( in francese Fort de Bard) è un complesso fortificato fatto edificare nel XIX secolo da Casa Savoia sulla rocca che sovrasta la cittadina di Bard, in Valle d'Aosta. Dopo un lungo periodo di inutilizzazione, il forte è stato totalmente restaurato e restituito alle visite nel gennaio 2006. Attualmente ospita esposizioni di pittura e di scultura lignea ed è sede del Museo delle Alpi, il polo museale delle Alpi occidentali. Nel cortile interno principale si svolgono nel periodo estivo rappresentazioni musicali e teatrali. |
(FR)
«Il y a des peuples qui sont comme des flambeaux, ils sont fait pour éclairer le monde ; en général ils ne sont pas de grands peuples par le nombre, ils le sont parce qu'ils portent en eux la vérité et l'avenir.» (IT)
«Ci sono dei popoli che sono come delle fiaccole, sono fatti per illuminare il mondo; in generale non sono grandi popoli per numero, ma perché portano in essi la verità e il futuro» (Émile Chanoux, 1944, frase riportata sulla parete principale dell'aula del Conseil de la Vallée.) |
Maurice Garin (Arvier, 3 marzo 1871 – Lens, 18 febbraio 1957) è stato un ciclista italiano di nascita, che optò però per la nazionalità francese, noto in tutto il mondo per aver vinto la prima edizione del Tour de France nel 1903. Nonostante fosse nato in Italia, scelse poi la cittadinanza francese e con il tricolore transalpino conquistò molte delle sue vittorie. Un documento divenuto noto di recente, datato 23 gennaio 1905, trovato negli archivi del municipio di Chalons-sur-Marne (dal 1995 Châlons-en-Champagne) dell'ingegner Franco Cuaz - presidente della Società Autostrade Valdostane, storico per diletto e ciclomane appassionato - rivoluziona i primi anni della storia del ciclismo italiano e mondiale (e della Parigi-Roubaix). A 13 anni Garin era emigrato in Francia come "ramoneur" (spazzacamino). Gli annali del ciclismo dicevano che alla maggior età aveva optato per la cittadinanza francese, ma in realtà fu naturalizzato solo a 30 anni e mezzo, il 21 dicembre 1901. Garin gareggiò quindi come cittadino italiano per due terzi della sua carriera. Così un italiano salì sul podio della Roubaix già nella prima edizione, il 19 aprile 1896: Garin finì terzo dietro al tedesco Josef Fischer e al danese Charles Meyer. |
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