Quantità vocalica
lunghezza dei fonemi vocalici / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
In linguistica, la quantità vocalica fonologica indica la lunghezza dei fonemi vocalici, intesa con valore distintivo. Ciò significa che la durata di realizzazione delle vocali è percepita dai parlanti, i quali sono in grado di distinguere parole con fonemi qualitativamente identici grazie alla loro durata.
Se la quantità vocalica invece non ha valore distintivo, essa non è pertinente a livello fonologico, ma soltanto a livello fonetico. Solitamente in fonologia per la durata dei fonemi si utilizza il termine quantità, sottintendendone il suo valore distintivo, mentre in fonetica è adottato il termine lunghezza, che può essere o meno fonologicamente pertinente[senza fonte].
La quantità di un fonema non indica in termini assoluti la sua durata di emissione, perché essa è soggetta a numerose variabili, come ad esempio la velocità d'eloquio, l'accentazione, la posizione nella catena parlata. Un fonema, cioè, non è in fonologia considerato lungo o breve perché la sua realizzazione si protrae per un certo tempo determinato.
L'opposizione di quantità riguarda invece la durata relativa di due fonemi, che a parità di qualità e di velocità d'elocuzione vengono articolati per un tempo quantitativamente diverso.
- Così nel latino, ad esempio, nella parola FĀMĂ ('la fama') realizzata a ritmo allegro[1], la prima vocale /a/ veniva considerata lunga perché aveva una durata di emissione maggiore della seconda; la sua durata assoluta poteva però essere minore di quella della /a/ breve della parola PĂLUS ('la palude') realizzata a ritmo lento.