Reti
popolo dell'evo antico / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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I Reti erano un'antica popolazione tirsenica di lingua preindoeuropea e paleoeuropea,[1] stanziata nelle Alpi Centro-orientali, tra Italia e Austria, la cui cultura materiale è identificata con la facies di Fritzens-Sanzeno della seconda età del ferro,[2][3] in continuità con la precedente cultura di Luco-Meluno sviluppatasi tra la fine dell'età del bronzo e la prima età del ferro.[2][3]
Reti | |||||||||||||
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Il Museo Retico di Sanzeno, in provincia di Trento | |||||||||||||
Luogo d'origine | Territori della cultura di Fritzens-Sanzeno; protostoria retica: territori della cultura di Luco-Meluno | ||||||||||||
Periodo | Reti: seconda età del Ferro (VI secolo a.C.-I secolo a.C.); Protostoria retica: prima età del Ferro, età del Bronzo Finale (XIII secolo a.C.-VII secolo a.C.) | ||||||||||||
Popolazione | Reti | ||||||||||||
Lingua | lingua retica | ||||||||||||
Religione | retica | ||||||||||||
Gruppi correlati | Etruschi, Camuni, Euganei, Celti, Veneti | ||||||||||||
Distribuzione | |||||||||||||
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La civiltà retica aveva come epicentro l'attuale Trentino o comunque in generale tutto il Tirolo storico, sviluppandosi in tutta l'area prealpina veneta (Veronese, Vicentino, Trevigiano), nel Feltrino e nel Bellunese e infine allargandosi al di là delle Alpi fino all'Engadina nel Canton Grigioni in Svizzera, dove è localizzata Curia Raetorum (l'odierna Coira), allo Steinberg nel Tirolo nord-orientale, e alla Germania meridionale a sud del Danubio.[4] La toponomastica più antica del Bellunese (es. Arten, Belluno, Cismon) e del Friuli (Ampezzo, Esemon, Fanna, Inglagna, Pisimoni, Senons, ecc.)[5] dimostrerebbe una presenza, che potremmo per ora definire "pararetica", per tutta l'area alpina e prealpina della regione.
Secondo lo storico romano Plinio il Vecchio i Reti erano divisi in vari gruppi, riconducibili però a un'unica entità etnico-culturale di origine etrusca;[6] questa molteplicità di comunità pone serie difficoltà agli studiosi nel delineare con precisione l'area da loro occupata.[7] Ma «le evidenze archeologiche smentiscono decisamente tale rapporto di discendenza» dei Reti dagli Etruschi,[8] mentre studi recenti di linguistica hanno confermato una parentela tra la lingua retica e quella etrusca,[8] ipotizzando che la separazione tra le due lingue sia avvenuta in un momento della preistoria precedente all'età del bronzo,[9] con «la comune origine della famiglia linguistica da collocare in tempi più antichi, almeno all’età neolitica ed eneolitica».[9]
A seguito della conquista dell'arco alpino effettuata sotto l'imperatore Augusto tra il 16 a.C. e il 15 a.C. i popoli retici furono sottomessi a Roma, e successivamente inseriti nella provincia di Rezia.[6]