Sciopero!
film del 1925 diretto da Sergej Mikhajlovič Ejzenštejn / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Sciopero!?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Sciopero! (Стачка) è un film sovietico del 1924, primo lungometraggio di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn.
Sciopero! | |
---|---|
La scena iniziale del film | |
Titolo originale | Стачка Stačka |
Lingua originale | russo (didascalie) |
Paese di produzione | Unione Sovietica |
Anno | 1924 |
Durata | 82 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,33:1 film muto |
Genere | drammatico |
Regia | Sergej Ėjzenštejn |
Soggetto | Valerij Pletnëv, Sergej Ėjzenštejn, Ilja Kravčunovskij, Grigorij Vasil'evič Aleksandrov |
Sceneggiatura | Valerij Pletnëv, Sergej Ėjzenštejn, Ilja Kravčunovskij, Grigorij Aleksandrov, il collettivo del Proletkul't |
Produttore | Boris Mikhin |
Casa di produzione | Goskino, Proletkul't |
Fotografia | Eduard Tisse, Vasilij Chvatov, Vladimir Popov |
Musiche | Sergej Sergeevič Prokof'ev |
Scenografia | Vasilij Rachal's |
Interpreti e personaggi | |
|
L'opera avrebbe dovuto far parte di un ciclo di otto opere intitolato "Verso la dittatura" (sottinteso "del proletariato"), un progetto cinematografico del Proletkult dedicata al movimento rivoluzionario in Russia. I film avrebbero dovuto riguardare i seguenti temi:
- importazione dall'estero di letteratura di contrabbando;
- stampa clandestina;
- lavoro fra le masse;
- Primo maggio, dimostrazione;
- sciopero;
- perquisizioni e arresti;
- prigione e deportazione;
- evasioni.
L'ambizioso progetto non andò in porto, ma l'opera mise in mostra il regista, che nello stesso anno diresse il suo capolavoro, La corazzata Potëmkin. Ėjzenštejn scelse questo soggetto perché «più efficace» e più di «massa». Ed infatti l'opera mostra un interesse dichiaratamente didattico e propagandistico, senza togliere l'opportunità di ampi margini di sperimentazioni linguistiche.
In Sciopero! il regista mette in atto per la prima volta alcuni meccanismi narrativi di avanguardia, come il "montaggio delle attrazioni", una "figura retorica cinematografica" basata sulla similitudine simbolica del fatto narrato (gli operai falcidiati da parte della polizia) e un fatto diverso accostato per analogia (un bue squartato al mattatoio). Si tratta di qualcosa di analogo a una famosa scena di La corazzata Potëmkin, quella dei leoni coronati del teatro di Odessa bombardato dagli insorti, che ripresi in rapida sequenza danno l'idea del crollo imminente della monarchia.
Un altro tema del film è il collettivismo, posto in opposizione all'individualismo convenzionale dei film occidentali[1]. Già in questa sua prima opera Ejzenštejn mette in diretta comunicazione il piano narrativo/documentario e quello di rielaborazione simbolica della realtà attraverso l'artifizio del montaggio. Il film fu prodotto nel primo stabilimento del Goskino a Mosca e proiettato il 1º febbraio a Leningrado (6 rulli, 1696 metri).