Seconda guerra del Nagorno Karabakh
scontri armati in Nagorno-Karabakh tra Azerbaigian e Armenia / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La seconda guerra nel Nagorno-Karabakh è stato un conflitto armato tra le forze azere e quelle armene per il controllo della regione caucasica del Nagorno Karabakh. Le prime attività belliche ebbero inizio la mattina del 27 settembre 2020 lungo la linea di contatto dell'Artsakh.
Seconda guerra del Nagorno Karabakh | |||
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Situazione territoriale al 10 novembre 2020
Autoproclamata Repubblica dell'Artsakh. Territorio della ex-NKAO sovietica. Territori precedentemente rivendicati dall'Artsakh Territori riconquistati manu militari dall'Azerbaigian | |||
Data | 27 settembre - 10 novembre 2020 | ||
Luogo | Artsakh/Nagorno-Karabakh, Azerbaigian | ||
Casus belli | Attacco azero[1] | ||
Esito | Vittoria azera (cessate il fuoco in vigore dal 10 novembre 2020)
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Modifiche territoriali | L'Azerbaigian riottiene i 7 distretti precedentemente in mano all’Artsakh nonché una parte di ciò che era la Provincia autonoma del Nagorno Karabakh assegnatole in era sovietica; territori perduti nella guerra precedente. | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Perdite | |||
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In risposta agli attacchi, l'autoproclamata Repubblica dell'Artsakh e l'Armenia introdussero la legge marziale e la mobilitazione generale[41][42], mentre l'Azerbaigian solamente la legge marziale e il coprifuoco[43].
Dopo quarantaquattro giorni di aspri combattimenti, la sera del 9 novembre i rappresentanti dell'Armenia e dell'Azerbaigian, tramite la mediazione del presidente russo Vladimir Putin, firmarono un cessate il fuoco per consentire lo scambio di prigionieri e quello dei caduti, valido dalle 00:00 ora di Mosca (le 01:00 ore locali) del 10 novembre 2020, quarantacinquesimo giorno di guerra.[44]