Sensus fidei
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Il sensus fidei (senso della fede), chiamato anche sensus fidelium (senso dei fedeli), è, secondo il Catechismo della Chiesa cattolica, «l'apprezzamento soprannaturale della fede da parte di tutto il popolo, quando, dai vescovi agli ultimi fedeli, manifestano un consenso universale in materia di fede e di morale».[1] Citando il documento Lumen gentium del Concilio Vaticano II, il Catechismo aggiunge: «per quel senso della fede, che è suscitato e sorretto dallo Spirito di verità, il popolo di Dio, sotto la guida del sacro Magistero, [...] aderisce indefettibilmente alla fede una volta per tutte trasmessa ai santi, con retto giudizio penetra in essa più a fondo e più pienamente l'applica nella vita».[2] Il fondamento di ciò si trova nel detto di Gesù in Matteo 16,18[3] che «le porte dell'Inferno non prevarranno contro di essa», dove "essa" si riferisce alla "Chiesa", cioè il popolo del Signore che porta avanti la tradizione viva delle credenze essenziali nel corso della storia, con i Vescovi che vigilano affinché questa tradizione non persegua la via dell'errore.[4]
Vengono utilizzati anche i termini sensus fidei fidelium (senso della fede da parte dei fedeli) e sensus fidei fidelis (senso della fede da parte di un singolo fedele).[5]